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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Il minuetto della seconda Suite dall'Arlesiana di Bizet

Mentre il flautista della "Royal Family" (con Beecham sul podio, Royal Philarmonic, 1957) dà un'interpretazione perfetta, ma stona appena si aggiunge all'unisono l'oboe (ma è l'unico a suonare da piano a pianissimo dall'inizio alla fine), Galway con i Berliner (1977) fa il suo solito vibrato sulle note acute, in stile belcantistico (che però in casi come questo sta malissimo, perché non c'entra niente con lo stile del brano). Ozawa con l'Orchestre National de France (1983) adotta un andamento troppo lento e con un fraseggio scolastico. Bernstein, con la New York Philarmonic Orchestra, pretende dal flauto un vibrato fuori luogo (per rendere più passionale il brano, ma la passionalità con questo brano non c'entra) che lo porta anche a fargli semi-scrocchiare qualche nota, mentre Pahud (2010), con la Rotterdam Philarmonic Orchestra adotta uno stile vicino al flauto della Royal Philarmonic Orchestra, ma come al solito in modo un po' troppo rice

Coda dell'ultimo movimento dell'Appassionata di Beethoven: la versione di Kempff

La versione di Kempff 1965, pur non staccando in modo sorprendente tramite variazione agogica, come in Backhaus, risulta staccare tramite una sorprendente resa melodico-corale: il sale della coda, ossia la sorpresa, ne risulta salvo.

Nessun problema con Bizet

L'arte asciutta, musicalmente cristallina non è mai stata di moda presso gli storici della musica. Questi sono attratti da valori extramusicali, dalla musica vocale, da significati ideologici (la trama, il dramma, il libretto, il loro significato letterale o simbolico, le influenze sociali, politiche, la personalità e la vita privata del compositore, ecc...). D'altro canto, i valori assegnati alla musica "pura", quella puramente strumentale, sono stati monopolizzati da figure del classicismo tedesco, in primis Beethoven, anche ad opera dei teorici di estetica musicale, oltreché da parte degli storici. Ne risulta che l'universo dei valori musicali è male abbozzato e perennemente commisto a una preminenza di valori di tipo linguistico, anche per via di una loro più immediata comprensione, nonché trascrizione in testi storici o enciclopedici. Ecco perché sussistono scotomi inquietanti nella considerazione tributata a composizioni, linee culturali e dimensioni estetic

Stile Kempff e stile Festival di Marlboro

Il primo caratterizzato da lentezza, drammaticità, colore bruno del suono. Il secondo tutto vivacità ritmica, chiarezza del suono e leggerezza di fraseggio. Il primo caratterizza le interpretazioni dei concerti di Mozart di Kempff, il secondo quelle di Perahia. Indimenticabile Kempff nel n. 21 (per il rispetto della scansione ritmica e la preminenza del ruolo dell'orchestra, grazie anche a Bernhard Klee) e Perahia nel n. 22 (per la sua interpretazione dell'Andante).