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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

In quartetto veritas

Il quartetto come genere rivela, aldilà delle alterne fortune nella ricezione, aldilà delle personali, diverse aree di approfondimento e aldilà delle peculiarità nazionali, la vera anima di ogni Autore, in questo caso schiettamente romantica .

Il Festival delle Cantate da Camera per voce sola di Alessandro Scarlatti

Si è tenuto il mese scorso in forma diffusa, ma mai in contemporanea, in vari teatri e luoghi ameni di Milano, il primo Festival delle Cantate da Camera per voce sola di Alessandro Scarlatti. Le più di ottocento cantate da camera per voce sola di Alessandro Scarlatti erano rimaste in buona parte inedite, ineseguite e mai registrate fino a quest'occasione d'oro. Rappresentano il più bel sunto della parte intimistica della lirica, sottratta agli inutili fasti teatrali con le ben note decisioni del 1697 e del 1699. Il festival si tiene a ciclo continuo, anche di notte e dura in tutto sedici giorni. Tutti gli eventi sono ripresi e proiettati in mega-screen in tutti i teatri e luoghi pubblici. L'evento dovrebbe gareggiare con i più impegnativi festival mondiali, come quello wagneriano di Bayreuth. Le più belle voci del giorno d'oggi, chiamate a partecipare al Festival, registreranno tutte le cantate che usciranno in un gigantesco album che sarà disponibile in tutti i formati

Romanticismo ante litteram in alcune arie di Alessandro Scarlatti

E' il caso di " O cessate di piagarmi " e "Toglietemi la vita ancor" dal Pompeo e di " Aiutatemi a morire " da "L'Olimpia". Qui il tono mesto, intimo, il modo minore e la dolcezza melodica pongono l'Autore in una dimensione mitica che, come nel caso delle cantate di j.S. Bach ("Cfr. "Non sa che sia dolore") configurano un romanticismo ante litteram o, come preferisco chiamarlo, a-storico.

Kempff

Il senso di stabilità  è fra i tratti maggiormente apprezzabili del pianismo di Kempff.

Jommelli (2)

Ancora una volta  si percepisce la chiamata della bellezza, in una sorta di confronto sublime. Il sublime comporta lo spavento, da parte dell'umano, nel trovarsi di fronte al soprannaturale, inteso come bellezza sovrumana.

Il segreto del fabbro di Kempff

Credo che il segreto consista nel fare intuire la progressiva complicazione parossistica delle variazioni solo un poco alla volta, in modo da far credere all'ascoltatore di stare assistendo a un processo naturale.

Preludio della Suite in do minore per flauto e clavicembalo, BWV 997 di J.S. Bach

Nel bagaglio di formule espressive di J.S. Bach per la musica strumentale, in parte ripreso dai vari stili delle arie vocali che erano in corso di codificazione già dall'epoca barocca, vi è anche una sorta di declamato dal carattere drammatico (quasi un'aria che prenda le mosse da un recitativo), come nel bellissimo preludio della Suite in do minore per flauto e clavicembalo, BWV 997. Qui di entusiasmante ed enigmatico (nel senso che chi lo suona lo trova inusuale e gli dà una sorta di sensazione di straniamento) c'è, già subito in apertura, il do ripetuto in contrattempo del tema del flauto. Senza mettere in discussione il cardine bachiano, in base al quale tutta la musica rappresentava per lui una lode a Dio, il modo minore investito di una tale potenza drammatica identifica le zone d'ombra del dubbio umano e della disperazione, come in un'anticipazione profetica dello Sturm und Drang che nemmeno quelli - tra i figli musicisti di Johann Sebastian - che inauguraro