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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Il suono di Karajan

L'importanza.  

Un'altra persona

  https://music.youtube.com/watch?v=2m-dap9poT4&feature=share Quando, alcuni anni fa, andai a sentire la Patetica suonata agli Arcimboldi dalla Filarmonica della Scala diretta da Myung-whun Chung, rimasi alquanto perplesso. Dov'era l'incanto del finale del primo movimento che rifulgeva nell'incisione di Karajan con i Berliner? Dove il languore del secondo movimento? Solo l'ultimo movimento mi sembrava accompagnare l'ascoltatore ad adeguate profondità. Poi un giorno, uno sente lo stesso interprete dirigere un'altra (ben altra) orchestra (la Filarmonica di Seul) e scopre che quell'interprete è un'altra persona. O meglio: tutte le scelte che apparivano bizzarre nella prima esecuzione trovano senso compiuto, semplicemente perché l'orchestra è in grado di eseguirle meglio. In particolare, i tempi rapidi non sembrano sintomo di una serata infelice, ma prove di virtuosismo per un suono orchestrale che riesce lo stesso a "uscire" meravigliosame

Traetta

  https://open.spotify.com/track/4zg16lqifZUWdarZScTm5R?si=3sWe8kT7TUWd9tPuWMY7wg

Minuetto con variazioni

Dove, oltre al fenomeno dell'intensificazione tipico del tema e variazioni, c'è anche il ritorno e quindi il rafforzamento del tema.

La fine della musica

Identificato ormai definitivamente il mondo perduto con la scuola musicale napoletana del '700, mi pare che non rimanga molto altro da aggiungere. Già Mozart si sarebbe incaricato di rompere l'incanto bucolico e dipoi su, su fino a Beethoven e oltre, al romanticismo e alla musica contemporanea, tutto sarebbe stato decadenza, fino alla dissoluzione della musica classica nel '900 e negli anni 2000.

Il mondo perduto

Pasquale Anfossi .

Glinka

Anche la viola, come il violoncello, in rifornimento al romanticismo universale.

Balakirev

Romanticismo universale .

Quartetto n. 15 di Alfred Hill

Va aldilà di un facile esotismo di maniera, esprimendo una concitazione con cui si rivisitano alcuni luoghi manierati vedendoli sotto nuova luce .

Gaetano Brunetti

Stile sensibile brunettiano.

Andrea Zani

Ancora sullo stile sensibile italiano .

Antonio Brioschi

  Stile sensibile milanese (2).

Giovanni Battista Sammartini

  Stile sensibile milanese .

Giovanni Battista Sammartini

Una bellissima, drammatica sequenza di brani .

Stile sensibile di Vincenzo Manfredini

Nulla da invidiare ai migliori adagi dei quartetti di Haydn .

Francesco Geminiani

Vale  quanto scritto sotto per Manfredini.

Francesco Onofrio Manfredini

A  dimostrazione  che l'utilizzo di strumenti moderni rende brillante e vivo ciò che con strumenti d'epoca risulterebbe probabilmente pallido e smorto.

Op. 1 di Pietro Locatelli

A  dimostrazione  della correttezza della teoria di Glenn Gould sul fatto che a volte l'Op. 1 si rivela la migliore, con buona pace dell'evoluzionismo musicale.

Gli Ugonotti secondo Liszt-Cohen

 Non so trovare in questa interpretazione di Arnaldo Cohen della lisztiana Fantasia su temi degli Ugonotti nessuna minore qualità rispetto a quanto espresso da Arrau nei suoi Studi di esecuzione trascendentale di Liszt.

La chiusa del secondo movimento della Fantastique

Dutuoit, Gergiev e Celibidache affondano le ultime note, rallentando. Maazel, Bernstein, Pretre e Muti seguono la strada opposta, stringendo. Abbado sceglie una soluzione intermedia (prima accelera e rallenta sulle ultimissime note). Altrettanto Karajan (ma al contrario, prima rallenta e nelle ultimissime note accelera), Barenboim e Mehta. Celibidache e Bernstein fanno sentire molto bene tutte le note nei passaggi veloci dei violini. Mille e più mille scelte diverse per un finale di movimento che, comunque lo si prenda, è travolgente.

Cantate per baritono di Giuseppe Corsi

  https://open.spotify.com/track/3vu0iv5NZ54HWMc4g0K6sc?si=8XLRHu4gTDeQwDHv4V4uQA Qualcosa di poco appetibile da un certo vertice osservativo diventa bellissimo a causa della bravura dell'interprete.

Consacrazione

 Vedo  questo filmato  come la consacrazione di Abbado come artista sommo, proprio qui dove - giovanissimo - sfodera umiltà e spirito critico, massima vigilanza e precisione. La parola d'ordine è non lasciarsi andare, non lasciarsi travolgere dal facile entusiasmo del crescendo rossiniano, perché ogni dettaglio è importante, l'orchestra deve essere sempre attenta e la creazione di qualcosa di così grande, nobile e complesso come questa celeberrima ouverture merita il massimo impegno e controllo. 

Adagio della sonata in La minore per flauto e chitarra di Loeillet

https://youtu.be/ekc2-YvQRw8   Quel suono che era di quella volta e che non si ripeterà più. Il riferimento al dove e al quando dovrebbe essere  questo , nel 1967, anche se - non essendo specificato sulla copertina dell'LP - la registrazione non dovrebbe essere dal vivo. Il riferimento al dove e al quando riguarda in questo caso sia l'aspetto mitologico, sia il richiamo alla naturalezza ispirata dagli eventi dal vivo, in quanto quel suono la incarna, con la sua inarrivabile semplicità che diviene paradigma interpretativo.

La testa sott'acqua

  https://open.spotify.com/track/2lOm0w7IyB0Jeb4kzQZSWx?si=MAGlKH3LS6m5soLvmIMDAQ Se non fosse per questa sensazione di apnea, l'interpretazione sarebbe bella.

Jommelli

https://open.spotify.com/track/1jkcv5uUGaIGcrhx8da0FM?si=KB_Q7z7ZQmKwJiJkpzFiPQ   Questo per chi dubita che la voce umana possa superare in bellezza gli strumenti. Mi riferisco in particolare alla prima nota e alle sue seguenti comparizioni, in qualche modo quasi metafora, immagino, della folgorante bellezza celestiale.