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I fasti di Orfeo agli Inferi

Dal moto meccanico, o moto perpetuo, l'Operetta di Offenbach muove verso l'espressione artistica, al pari di Rossini e delle altre declinazioni storico-geografiche del genere "comico", il che implica una predominanza, o comunque una prevalenza espressiva dell'elemento ritmico. Da qui, unitamente all'elemento comune dell'esotismo, le affinità con melodrammi come Carmen di Bizet.

Myung-Whun Chung e la filarmonica della Scala agli Arcimboldi (11-09-2019 - Patetica di Čajkovskij)

Aspetti negativi: 1) Il direttore dirige ad occhi chiusi o semichiusi, non guarda gli orchestrali che talora, per questo, perdono il contatto (non solo espressivo) con lui; 2) Ottoni spesso troppo in primo piano. 3) Il finale del primo movimento: poesia non pervenuta (dov'è il pianissimo? Dove l'impercettibile rallentando? Dove la sorpresa? E dove il clima favolistico?). 4) Secondo movimento ad andamento troppo sostenuto (già lo si sapeva, comunque, da precedenti esecuzioni). 5) Imprecisioni negli attacchi del terzo movimento (e non solo di quello). Aspetti positivi: 1) Il fraseggio e il clima poetico del tema principale del primo movimento sono azzeccati. 2) Idem per il secondo movimento, sia nella prima e ultima sezione, sia in quella centrale (incredibilmente, dato l'andamento troppo veloce). 3) La profondità dolente del quarto movimento è ben colta e ben resa. 4) Gli archi (in particolare però i violoncelli) e i legni hanno un bel suono. Voto: 6

Scimone/Rampal e il romaticismo di Mercadante

Circonfuso di un'aura mitica, spinto da un fraseggio arioso e da una vena melodica che si rinnova ad ogni periodo, il concerto in mi minore per flauto e orchestra d'archi di Saverio Mercadante, nell'interpretazione datagli da Rampal e da Scimone , non ha eguali, perché il virtuosismo vi trova funzione espressiva, parte integrante del circuito melodico-ritmico che lo alimenta.

Gurre Lieder

   Schoenberg ha eretto l'edificio della atonalità e della dodecafonia a protezione del nucleo romantico custodito nel "castello" dei Gurre Lieder, scritti in un lussureggiante stile tardoromantico? Parrebbe proprio di sì.    Ipotesi seconda: Schoenberg ha eretto l'edificio della atonalità e della dodecafonia perché resosi conto dei pericoli morali del trionfalismo musicale (cioè della nietzscheana volontà di potenza) e del sentimentalismo musicale (cioè della freudiana "pulsione di morte" ante litteram ) portati alla luce con i Gurre Lieder?