La verità all'indietro

Come nel caso di Schoenberg che probabilmente inventò la dodecafonia per proteggere il nucleo romantico della sua musica dalla possibile somiglianza della sua musica e della musica in generale con gli orrori della musica di propaganda (in quanto il linguaggio della musica orecchiabile era stato completamente strumentalizzato e asservito, occorreva inventare una musica incomprensibile), così Scriabin (analogamente in fuga dallo schietto linguaggio romantico per motivi che dal punto di vista storico musicale non sono altrettanto chiari) passò presto da un linguaggio romantico a un involuto linguaggio misticheggiante che troviamo in molte delle sue opere mature e tarde per pianoforte e anche nell'indimenticabile Poema dell'estasi e nell'incompiuto Mysterium (quest'ultimo è un vero e proprio affascinante e delirante pasticcio). Per entrambi gli Autori potremmo affermare che la verità si trova all'indietro, in quanto alcune tra le prime loro opere mostrano sinceramente la loro vena romantica originaria, mentre le evoluzioni successive del loro stile sembrano essere uno scudo, una corazza, una protezione di quel nucleo romantico originario dalla sua possibile banalizzazione. Nel caso di Scriabin, vedo come frutti acerbi di un puro e irripetibile romanticismo il Canone per pianoforte, Wo01 e l'ultimo dei 12 Studi, Op. 8.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il sublime in musica

Il problema dell'interpretazione

Celibidache e la fenomenologia in musica