Il microscopio di Giulini

Come al microscopio possiamo vedere una serie di dettagli che solitamente sfuggono all'occhio, così le interpretazioni dei brani orchestrali di Giulini rivelano, di qualsiasi autore, tracce nascoste e insospettabili, dettagli importanti. Tale effetto viene realizzato principalmente con l'attenzione a due fattori: 1) l'attenzione alla qualità del suono; 2) un andamento generalmente più lento della media degli altri direttori. Inutile dire che i due fattori si tengono insieme. Più si affrontano a velocità moderata i brani e maggiori possibilità si avranno di fare risaltare in maniera accurata e qualitativamente elevata tutti i dettagli sonori. E' una lettura che non manca mai di stupire, anche se alcuni a volte parvero lamentare una minore eccitazione - rispetto alle interpretazioni di altri direttori - dovuta precisamente alla minore concitazione agogica. Altri fattori resi possibili dall'andamento mediamente più moderato sono il vigore del crescendo e la retorica (intesa qui nella sua accezione migliore) magniloquente, ossia una vasta escursione dinamica finalizzata a poderosi esiti espressivi, apprezzabile soprattutto nel repertorio ottocentesco. Solo per fare un esempio, il finale dei Quadri di un'esposizione diretto da Giulini presenta un andamento progressivamente così dilatato, sprigiona una potenza retorica così prodigiosa, da superare in bellezza la pur inarrivabile interpretazione di Sinopoli. Poi ci sono anche altri aspetti di fine gusto operistico, in Giulini, che riguardano gli esiti interpretativi settecenteschi e sono quelli tramite i quali Giulini fu in grado di restituirci, complessivamente parlando, uno dei migliori Mozart della storia dell'interpretazione. Notevole fu la sua attenzione al colore del suono (in particolare noterei un'aura magica di cui sapeva investire i legni) che in un certo senso ha proiettato il mozartismo sulle interpretazioni di Beethoven, tale per cui Beethoven riverberava Mozart, nei concerti (indimenticabili quelli per pianoforte con Michelangeli), come nelle sinfonie. Altri dettagli su quelli che secondo il mio parere sono tra i punti salienti dello stile interpretativo di Giulini, sono rinvenibili, oltre che qui sul blog, in alcuni dei miei testi.

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