Come in Proust, la musica di Mahler porta alla ribalta un io passato, incompatibile con l’io presente e quindi determinante un salto di coscienza, a differenza che nella memoria involontaria di Bergson, in cui la durata reale – il flusso di coscienza alla James – non viene interrotta dal sopraggiungere del ricordo, pur pervasivo e involontario. In Mahler si ha una discontinuità di stati dell’io, in quanto gli stessi temi (parenti dei leitmotiv wagneriani), quando si ripresentano, risultano inaspettatamente modificati. Come se non fossero più loro: una persona dallo stesso aspetto e dalla personalità completamente diversa. La musica di Mahler, è la continua evocazione di mondi perduti. Inoltre, è significativo porre l'accento sulla prolissità della musica di Mahler, perché nella sua musica, oltre a questo elemento proustiano di rimpianto per passati mai vissuti, c'è un'altro elemento: la casa felice e serena della musica perpetua. Un'abitazione di cristallo,...
Ritengo che il secondo movimento della settima sinfonia di Beethoven sia uno dei più bei brani non solo tra quelli scritti da Beethoven , ma da tutti i compositori di tutti i tempi. L’interpretazione di Bernstein ( https://www.youtube.com/watch?v=J12zprD7V1k ) rivela un sentimento”centrato” del brano. Ancora una volta il fraseggio viene lasciato privo di scelte interpretative forti le quali si concentrano invece sulla dinamica e soprattutto sul colore intenso e caldo del suono. E’ grazie a questo colore che l’interpretazione prende vita e forma, ed essa rispecchia il più interiore sentimento del brano e – per esso – della vita.
Il Nunc Stans e l’ hic et nunc . Mentre il primo è l’attimo che diventa eternità, il secondo è l’attimo fuggente dei cirenaici . La musica oscilla tra questi due poli. Poniamo Brahms , per esempio. In Brahms i due poli sono alternativi e spesso rudemente non integrati tra loro. Ciò significa che, ad esempio nel primo concerto per pianoforte di Brahms , vi sono dei laghi blu, o bagliori, corrispondenti al Nunc Stan s, alternati con dei momenti di Streben qualificabili come hic et nunc . Parrebbe ovvio concluderne che tale non integrazione corrisponde a una mancata integrazione del risultato artistico, invece non è così. Anche se in Brahms i momenti di Nunc Stans baluginano – non integrati – tra le maglie della struttura formale, il risultato ne è che la “veduta di scorcio” dei Nunc Stans medesimi risulta ancora più sublime. Se poniamo il sublime come condizione di veduta dall’alto di una felicità inconsapevole, la musica di Brahms ne incarna pienamente l’ideale. La vita program...
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