Sinopoli interprete di Mahler: tre direzioni di ricerca

 1) Il triviale in Mahler. Nell'interpretazione di Sinopoli della prima sinfonia di Mahler, il terzo movimento risulta emblematico di un taglio interpretativo in cui il triviale viene indebolito, maggiormente risaltando il senso del tragico e del luttuoso allo stato puro. Se la maggior parte delle registrazioni della prima sinfonia sembrano seguire un'indicazione implicita e cioè quella dell'incisione del Funerale del cacciatore (un'incisione del pittore Moritz von Schwind) quale fonte ispiratrice (o meglio quale piccolo programma), sulla scorta di quanto indicato da Mahler stesso, e se ciò vale almeno in parte anche per Sinopoli, si nota però qui qualcosa - in Sinopoli - che si discosta dalla maggior parte delle interpretazioni altrui. Il grottesco dato dal fatto che sono gli animali ad aver ucciso il cacciatore, contrariamente al solito, e a portarlo in corteo funebre non viene convertito da Sinopoli in trionfo del popolaresco e del triviale rispetto al lato serio della scena. La contraddizione tra senso del lutto per la scena del funerale e aspetto grottesco dato dal fatto che in questo caso i soggetti della scena sono invertiti (sono gli animali a portare in corteo funebre il cacciatore da loro ucciso) viene volutamente ignorata. Il risultato ne è un Mahler molto più in linea - rispetto ad altre interpretazioni - con Wagner (autore con minore senso del grottesco rispetto a Mahler), oltreché con i successori della seconda scuola di Vienna (i quali diedero vita sì al grottesco, ma mai in forma umoristica, bensì terrificante). La questione del popolaresco e del triviale in Mahler quale riscatto dei dimenticati, dei travolti dal corso del mondo è abbondantemente riepilogata nella monografia di Quirino Principe dedicata all'Autore.

2) La mancata conversione del dolore in piacere. Rispetto all'interpretazione di Bernstein (segnatamente quella con i Concertgebouw di Amsterdam), si nota che il principio cardine del romanticismo costituito dalla conversione del dolore in piacere viene volutamente ignorato da Sinopoli. Così il gruppetto della melodia boema degli ottoni alla fine del terzo movimento, che emerge quando viene presentata per l'ultima volta la melodia di Fra' Martino campanaro in modo minore, non spicca per il timbro, non si compiace autolesionisticamente della bellezza del proprio suono come in Bernstein, ma bensì viene fatto suonare piano, sottotraccia e risulta quindi non voluttuoso, ma bensì spettrale: il corteo funebre si allontana, quindi bisogna sfumare il suono. Quest'ultimo dettaglio interpretativo sopra citato sembra identificare una concezione di Sinopoli della musica di Mahler quale epigono del romanticismo musicale in senso tragico, ma non edonistico. 

3) L'interpretazione psicoanalitica di Mahler. Poiché in questo ultimo gruppo della melodia boema degli ottoni verso la fine del terzo movimento, l'immagine del funerale che finisce e del corteo funebre che si allontana viene rispettata - rispetto ad altre interpretazioni - in modo più dettagliato, se ne può dedurre una più precisa adesione concettuale, da parte di Sinopoli, all'interpretazione del sogno intesa psicoanaliticamente come narrazione del sogno. In Freud il sogno che viene interpretato è infatti quello che viene raccontato dal paziente: il sogno stesso non deve e non può essere rivissuto in presa diretta, come invece potrebbe avvenire, per esempio, con la tecnica dell'ipnosi che Freud abbandonò. Di qui, l'eliminazione del primo piano sul gruppo melodico in stile boemo degli ottoni e la sua ricollocazione alla testa del corteo funebre che si sta allontanando e che quindi non può più essere in primo piano. Il corteo funebre si allontana e quindi il gruppo degli ottoni si deve sentire di meno, deve suonare più piano. Si tratta di un'interpretazione forse meno esaltante rispetto a quella di Bernstein, ma più affascinante dal punto di vista concettuale.

Si potrebbe forse effettuare una ricerca in queste tre direzioni, passando in rassegna tutti i passi di tutti i movimenti di tutte le sinfonie di Mahler, confrontando in particolare le interpretazioni di Sinopoli con le altre interpretazioni degli stessi passi da parte di altri direttori e proporre un riepilogo che serva come traccia verosimile per l'interpretazione delle sinfonie stesse, a beneficio dei direttori d'orchestra. Oggi infatti i direttori d'orchestra sono a volte anche musicologi. Prevalentemente però si ha ancora troppo spesso quella situazione scissa, per cui i direttori d'orchestra seguono il loro istinto animalesco (tenendolo per sacro), i musicologi, d'altro canto, si occupano troppo spesso di questioni del tipo "cenni storico-archivistici sugli anelli del dito mignolo di Puccini" e i critici musicali dal canto loro si limitano sovente a commentare gli eventi o le uscite discografiche del momento.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il sublime in musica

Il problema dell'interpretazione

Celibidache e la fenomenologia in musica