Il secondo quadro di Musorgskij

Nell'interpretazione di Sinopoli del secondo quadro di Musorgskij vi è la profondità originaria. Si prenda come termine di paragone l'interpretazione di Abbado con i Berliner, in cui invece vi è un canto rassicurante. Qui Sinopoli tocca il fondo della profondità. Intendo questo con "profondità originaria": non è possibile una profondità maggiore. Non con l'esperienza sensibile. Si tratta dell'estremo limite. In chiave espressiva, vi è l'ostensione di una mestizia irredimibile. Anche in chiave espressiva viene toccato l'estremo limite di un climax, nel senso che non è possibile una mestizia maggiore, e pertanto siamo di fronte a un confine, quello tra mondo sensibile e qualcosa (o un'assenza) che non è tangibile con i sensi. In questa direzione di ricerca occorrerà pertanto tornare. Per quanto riguarda la tecnica con la quale Sinopoli ottiene tale effetto, bisogna parlare dell'anti-sprezzatura. Se la sprezzatura è, a livello fenomenico, eseguire come se fossero facili dei passi molto difficili e, a livello fenomenologico, eseguire come se fossero normali dei passi sublimi, l'antisprezzatura è, a livello fenomenico, eseguire come se fossero difficili dei passi facili e, a livello fenomenologico, eseguire come se fossero straordinariamente densi di significato dei passi che altrimenti potrebbero fluire in modo quotidiano. La tecnica dell'anti-sprezzatura può essere ravvisata in Sinopoli (ne abbiamo qui un esempio, in sommo grado), ma anche in Celibidache (si veda la sua Sinfonia fantastica di Berlioz) e in André Previn (si noti il suo Bolero di Ravel).

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