Rubinstein 1967 nel concerto per pianoforte di Schumann

Con Giulini sul podio, il Maestro espande infinitamente il fascino lirico del primo movimento, mettendo un po' in sordina, ma senza snaturarli, gli elementi di fascino ritmico che costituiscono l'altro volto del concerto stesso. E' un'interpretazione che sta al pari di quella di Richter con Rowicki sul podio. Anzi, rispetto a quella, l'edizione Rubinstein-Giulini è come se fosse la negativa. Mentre Rubinstein e Giulini vedono come centrali le parti liriche e invece come parentesi le parti ritmiche più agitate, per Richter-Rowicki è il contrario.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il sublime in musica

Il problema dell'interpretazione

Celibidache e la fenomenologia in musica