Abbado e il canto

Nella sua incisione con i Berliner, degli anni '90, della Notte sul Monte Calvo, incisa insieme ad alcuni brani per coro, tratti da opere liriche dello stesso Autore (Salambò, Edipo ad Atene), si nota come Abbado abbia una predilezione naturale per il canto. Infatti, mentre per la Notte sceglie una meno nota versione originale che toglie all'ascoltatore il gusto dell'arcinota, drammatica melodia che caratterizza, nella versione più eseguita, tale poema sinfonico, nei successivi brani per coro invece, che rappresenterebbero tappe meno significative secondo una (fraintesa) prospettiva storico-musicale, Abbado rende un'espressione così piena e soave, che non conoscendo altre edizioni dei brani incisi in quel disco, si potrebbe pensare che ad assurgere a chiara fama non sia stata la Notte, ma questi altri brani. E ciò dà un effetto strano. Come quando a volte, da bambini, si finiva quasi per prediligere il lato B di un disco a 45 giri, invece del lato A che costituiva il "pezzo forte" del disco stesso. Nella stessa incisione di cui sopra è presente anche la registrazione  dei Quadri di un'esposizione. Ma anche per tale brano, così famoso, sono forse da prediligere altre edizioni, come ad esempio quella, assoluta e inquietante, intrisa di Mahler e di Seconda scuola di Vienna, di Sinopoli.

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