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Visualizzazione dei post con l'etichetta Maderna

Capriccio per violino e orchestra di Penderecki

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Strepitoso per potenza, virtuosismo baroccheggiante e ispirazione dai rumori, come in Boulez, per sgradevolezza, come in Maderna, con in più una vena narrativa in cui le forme classiche vengono preservate. Il concerto per piano si aggrega invece in modo più netto alla corrente romantico-melodica russa che va da Tchaikovsky a Prokofiev, da Shostakovich a Khachaturian.  

Bruno Maderna, serenata per un satellite

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  La seconda parte, con il moto perpetuo in stile quasi caraibico rappresenta una delle pagine più geniali.

Maderna, quartetto per archi

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L'omogeneità del suono degli archi, unitamente ad un'escursione dinamica relativamente moderata o quanto meno tollerabile, fanno di tale brano un'opera meravigliosamente armoniosa.  

Maderna, concerto per oboe n.3

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Scomodo come una scarpa stretta, inquietante, schizofreniforme, molto basato sul passaggio dal pianissimo al fortissimo, pare una sedia coi chiodi.  

Maderna, musica elettronica

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Agghiacciante e cacofonico. L'addio all'eufonia, alla melodia, al suono. L'organizzazione del rumore in funzione di sgradevolezza, di agguato all'udito. Scomodo, inquietante.