I limiti delle esecuzioni filologicamente corrette
Tutto un gruppo di pensatori, critici ed esecutori (restando ferma la domanda - cui forse si deve rispondere caso per caso - se questi ultimi siano da considerarsi “artisti” al pari dei compositori) ritiene che la musica barocca vada eseguita con strumenti d’epoca, che l’intonazione debba essere regolata su quella d’epoca (sensibilmente più bassa di quella odierna) e che lo stile esecutivo debba essere quello (supposto) dell’epoca (p. es.: assenza di vibrato, od anche un vibrato estremamente lento ed oggettivamente poco brillante). Ma, a parte il fatto che nessuno di noi potrà mai sapere con esattezza come si eseguissero all’epoca i brani, occorre precisare, prima di ogni proclama, i presupposti di fondo, pena la ricaduta nel dogmatismo. Chi sostiene la necessità di esecuzioni filologicamente corrette si appella al rispetto dell’intenzione del compositore, in ottemperanza a quella convinzione che vuole l’esistenza di una e una sola interpretazione ottimale, da identificarsi ...