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Il primo movimento del terzo quartetto per archi di Cherubini

Qui il piglio del tema principale riguarda molto da vicino lo Sturm Und Drang e in particolare i primi movimenti dei quartetti in modo minore dell'Haydn della misconosciuta Op. 9 e dell'Op. 20, con il loro stile teso e drammatico.

Il secondo quartetto per archi di Cherubini

Il finale del primo movimento, con la coda che ritarda oltre misura la ricaduta sulla tonica, ricorda ancora il finale del primo movimento dell'ottava sinfonia di Beethoven. Lo scherzo - in forma di rondò di tipo particolare - ha per tema iniziale e finale del movimento un moto perpetuo e per tema centrale, nel trio, una melodia ribattuta e pigolante del violino sullo sfondo di pizzicati (che fa lo strano effetto di un involucro che tiene prigioniero un essere minuto). Il movimento finale è tra i più robusti esempi di brano incisivo e drammatico. Non saprei qualificare lo stile di tale quartetto, se non coniando il neologismo della categoria dell'"ultraclassico".

Due Scherzi di Cherubini

Il primo è quello del primo quartetto per archi, che consiste in un rondò in cui, a una bella nenia popolare dal sapore del sud Italia, si alternano alcuni episodi, tra i quali spicca un moto perpetuo in pianissimo, con un pizzicato sullo sfondo, che ricorda lo scherzo del Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn. L'altro è lo Scherzo del quarto quartetto per archi, in cui il moto perpetuo al centro del brano, questa volta forte, all'unisono e vistosamente prolungato, causa volutamente una rottura nell'equilibrio del brano che non cessa di ricordarmi (non nella somiglianza esteriore, ma nella sua funzione estetica) il parossistico e provocatorio finale del primo movimento dell'ottava sinfonia di Beethoven.

Una lettura psicoanalitica dei quartetti per archi di Cherubini

"Del parossismo classicistico", si potrebbero sottotitolare i quartetti di Cherubini. Il mondo stilistico ad essi più vicino è l'iperclassicismo dell'ottava sinfonia di Beethoven: la pretesa di far rientrare in paradigmi di equilibrio formale una materia poetica incandescente.