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La Finta giardiniera di Pasquale Anfossi alla Scala

Successo enorme alla sua epoca (tanto che Mozart ne trasse ispirazione per la sua opera omonima) e già riscoperta da tempo ai giorni nostri, nonché incisa, la meravigliosa  Finta giardiniera di Pasquale Anfossi approda quest'anno alla Scala, dove ha l'onore della prima. Qui alla Scala - nell'ambito delle opere scelte per le prime rappresentazioni - Anfossi mancava dal 1780 (vi fu messo in scena l' Antigono ). Quanto sopra è frutto di pura fantasia, per quanto concerne la realtà presente: non così per alcuni dettagli storici (ed estetici) non irrilevanti.

Myung-Whun Chung e la filarmonica della Scala agli Arcimboldi (11-09-2019 - Patetica di Čajkovskij)

Aspetti negativi: 1) Il direttore dirige ad occhi chiusi o semichiusi, non guarda gli orchestrali che talora, per questo, perdono il contatto (non solo espressivo) con lui; 2) Ottoni spesso troppo in primo piano. 3) Il finale del primo movimento: poesia non pervenuta (dov'è il pianissimo? Dove l'impercettibile rallentando? Dove la sorpresa? E dove il clima favolistico?). 4) Secondo movimento ad andamento troppo sostenuto (già lo si sapeva, comunque, da precedenti esecuzioni). 5) Imprecisioni negli attacchi del terzo movimento (e non solo di quello). Aspetti positivi: 1) Il fraseggio e il clima poetico del tema principale del primo movimento sono azzeccati. 2) Idem per il secondo movimento, sia nella prima e ultima sezione, sia in quella centrale (incredibilmente, dato l'andamento troppo veloce). 3) La profondità dolente del quarto movimento è ben colta e ben resa. 4) Gli archi (in particolare però i violoncelli) e i legni hanno un bel suono. Voto: 6