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Il pedale, l'ostinato, la coda, la cadenza e il moto perpetuo come conversione estetica dell'insistenza

Il pedale e l' ostinato svolgono un ruolo molto importante, così come la coda , il moto perpetuo , la cadenza e altre figure stilistiche consimili, nel convertire esteticamente nella bellezza il paradigma umano dell'insistenza parossistica (altrettanto nel genere del Tema e variazioni che merita discorso approfondito). Ciò spiega il motivo dell'utilizzo a piene mani di simili strumenti stilistici fin dall'antichità. Da un lato, tali strumenti richiamano un atteggiamento mentale e vitale pervasivo, invadente nell'esistenza umana, spesso non in forme positive o piacevoli (si potrebbe dire quasi "infestante"), dall'altro il piacere consiste proprio nel convertire tali atteggiamenti in uno strumento o in un ornamento al servizio del bello nell'arte. In tale tradizione si inserisce per esempio la cadenza del primo movimento del Concerto brandeburghese n. 5 di Bach : si tratta di una conversione estetica del gusto per l'esagerazione linguistica, ...

Coda dell'ultimo movimento dell'Appassionata di Beethoven: la versione di Kempff

La versione di Kempff 1965, pur non staccando in modo sorprendente tramite variazione agogica, come in Backhaus, risulta staccare tramite una sorprendente resa melodico-corale: il sale della coda, ossia la sorpresa, ne risulta salvo.

La coda dell'ultimo movimento del quartetto per archi Op. 33, n. 4 di Haydn

 Il concetto di coda come qualcosa di avulso che chiude e stupisce, quasi un gesto di metateatro, oppure dicasi meta-affettivo, semmai ci fosse bisogno di coniare neologismi.

La coda del primo movimento del concerto per pianoforte e orchestra di Schumann

Deve provenire da un altro mondo. Per ottenere tale effetto, che banalmente potremmo definire "di sorpresa", vi deve essere un deciso stacco ritmico. Ecco perché Rowicki, che stacca, supera Abbado e Giulini, che non staccano. Direi che qui, necessariamente, il pianoforte agisce di conseguenza e (con scusabile gioco di parole) "si accoda" alle scelte del direttore, che siano o meno dettate - a loro volta - dalla volontà (che necessariamente deve però essere concordata prima e a tavolino) del solista stesso.

Le Poème de l'extase di Scrjabin

Qui tutto comincia da un magma indefinito, in un universo privo di riferimenti. Poi, preannunciato dalla parte della tromba, giunge un lungo preparativo in funzione del finale. E' come se l'intero poema sinfonico fosse una gigantesca coda. Bella - a tal proposito - l'algida interpretazione di Boulez con la filarmonica di New York . Come gli interpreti freddi riescano magnificamente a rendere efficaci i brani magniloquenti ed a rischio di retorica.

L’importanza della coda

Come un cambio di scena improvviso o un attore che irrompe improvvisamente sulla scena alla fine di un atto, la coda riveste un’importanza fondamentale in ogni brano.   Essa non solo ricapitola e conclude la vicenda, ma ne dà un significato a posteriori , diverso da quello presunto e ne determina il significato profondo, per quanto inaspettato.   La rilevanza filosofica della coda sta nel fatto che il significato è diverso dalle apparenze. Vi sono migliaia di esempi: su tutti, a me piace ricordare la coda del primo movimento del concerto per piano di Schumann. Nell’irruzione sulla scena finale della coda, spesso grande ruolo gioca il cambio di ritmo, nuovo e diverso. Nel caso in cui questo si accompagni ad un andamento più veloce si ha la cosiddetta stretta, che secondo me è la coda par excellence . Ne è un esempio famoso il finale del primo movimento della Quarta di Ciaikovsky, forse una delle più belle code mai scritte, che riassume il senso del destino imm...

Il motivo della coda dell'ultimo movimento della Quarta di Brahms

Qui le chiavi interpretative devono essere forgiate con precisione. Troppo facile è farlo scadere in una tranquilla melodia fuori luogo, come di uno che continua a cantare nella bufera, perché non ha capito la gravità della situazione. Né dev'essere un lirico rilassarsi, che affosserebbe l'energia della stretta finale. Per preparare tale stretta, il motivo dev'essere premonitore, come lo erano i voli degli uccelli nell'antichità; e proprio del passaggio di un uccello deve trattarsi: sorprendente nella sua grazia nostalgica, apparentemente fuori luogo rispetto alla tempesta, ma in realtà premonitore della feroce stretta finale.