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Adagio della sonata in La minore per flauto e chitarra di Loeillet

https://youtu.be/ekc2-YvQRw8   Quel suono che era di quella volta e che non si ripeterà più. Il riferimento al dove e al quando dovrebbe essere  questo , nel 1967, anche se - non essendo specificato sulla copertina dell'LP - la registrazione non dovrebbe essere dal vivo. Il riferimento al dove e al quando riguarda in questo caso sia l'aspetto mitologico, sia il richiamo alla naturalezza ispirata dagli eventi dal vivo, in quanto quel suono la incarna, con la sua inarrivabile semplicità che diviene paradigma interpretativo.

Aura mitica

 Nell'aura mitica, tra le probabilmente più di 300 incisioni di Rampal, e tra le meno di 100 che ho potuto acquisire all'ascolto, metterei: sonata di Loeillet per flauto e chitarra e di Giuliani per flauto e chitarra (proprio quell'LP), concerto di Mercadante in mi minore (la registrazione con Scimone come direttore), adagio del concerto di Pergolesi in sol. In queste esecuzioni si verifica quella che in altri scritti ho definito " intersezione ": un concetto estetico di mio conio che indica ciò che si crea quando si sovrappongono e rafforzano, ossia vengono a coincidere il mondo poetico dell'esecutore e quello dell'autore o meglio del brano, per cui si poetizza il luogo e il momento dell'esecuzione al pari del brano e dell'autore (come se si collegassero tra loro i mondi poetici).