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I quartetti per archi di Sostakovic

Già bollato prima del suo primo quartetto come formalista da Stalin (tramite stroncatura della sua Lady Macbeth  sulla Pravda), in quanto visto come oppositore del realismo socialista (che voleva asservire la musica al regime facendone uno strumento di propaganda), liquidato (così almeno a me sembra: absit iniuria verbis ) dal musicologo Guido Salvetti nel Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, edito da UTET, nella voce dedicata al quartetto, come se i suoi quartetti fossero frutto della moda sovietica anni '30 del secolo XX del "classicismo costruttivista" (errore e paradosso: proprio Sostakovic che da Stalin fu silurato e fatto oggetto di pressioni appunto in quanto "formalista"), per anni mai fatto oggetto di una specifica monografia come quartettista, lo Sostakovic compositore di quartetti rappresenta uno dei più insigni esempi di arte del '900. Scritti quasi tutti a una buona distanza temporale l'uno dall'altro, essi c...

Capriccio per violino e orchestra di Penderecki

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Strepitoso per potenza, virtuosismo baroccheggiante e ispirazione dai rumori, come in Boulez, per sgradevolezza, come in Maderna, con in più una vena narrativa in cui le forme classiche vengono preservate. Il concerto per piano si aggrega invece in modo più netto alla corrente romantico-melodica russa che va da Tchaikovsky a Prokofiev, da Shostakovich a Khachaturian.  

Concerto per piano di Petrassi

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Squarci di franco romanticismo, con echi di Shostakovich e di Prokofiev, in questo bellissimo concerto.