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Visualizzazione dei post con l'etichetta Boulez
Il terzo movimento della quarta sinfonia di Mahler diretto da Kubelik
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Assistito da un'orchestra dai colori e dal virtuosismo unici come la Symphonieorchester Des Bayerischen Rundfunks, Kubelik esprime qui il bizzarro e l'atroce in modo ancora più tipico di quanto riuscì a fare Bernstein con i Concertgebow, e collocandosi - nell'interpretazione di questo celebre movimento - più vicino a Boulez che ne mostrò l'ironia (mentre a Bernstein invece riuscì di immedesimarsi interamente nel dolore e nella passione che qui vengono espressi). Queste ed altre consimili riflessioni sulla quarta di Mahler , oltre che qui sul blog, anche in alcuni dei miei testi .
Kammersymphonie n. 2, op. 38 di Schoenberg
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Figlia di un romanticismo cupo e asciutto (colorata così in Boulez 1980) che insiste nel registro grave, la Kammersymphonie n. 2, op. 38 di Schoenberg non reca traccia di sentimentalismo. Schoenberg riuscì a sganciare il romanticismo dalle sue deformazioni retoriche, trionfalistiche, sentimentalistiche e financo dall'autocompiacimento tragico.
Alleggerire Verklarte Nacht, op. 4 di Schoenberg
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Splendida sia nella sua versione per sestetto d'archi, sia nella versione orchestrale, Verklarte Nacht di Schoenberg presenta, quale unico problema all'interpretazione e all'ascolto (i due momenti sono collegati) la tendenza quasi automatica a cercare di ricondurre il flusso musicale del brano alla fonte ispiratrice, ossia alla patetica storia tratta dalla poesia di Richard Dehmel. Per tale motivo, di fondamentale importanza è la scelta - all'ascolto - di una registrazione (come quelle di Boulez con la New York Philarmonic e con l'Ensemble Intercontemporain, degli anni '70 e '80 del '900) che sia depurata dai fumi del decadentismo e che presenti il più puro distillato di tale brano che si affaccia su quella che sarà la nuova musica.
Problemi di ricezione di Sibelius
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Perché Abbado (nessuna incisione e dichiarazioni di "non amore", v., p. es., la conferenza stampa riportata da Repubblica, del dicembre 1989, in occasione della sua nomina a direttore dei Berliner ) e Boulez (nessuna incisione) non amavano Sibelius? Probabilmente per le medesime ragioni che diedero luogo alla scomunica di Sibelius da parte di Theodor W. Adorno (Cfr., p.es., di Adorno, Introduzione alla sociologia della musica, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1971, pp. 181, 210, 258; Tit. Orig.: Einleitung in die Musiksoziologie. Zwolf theoretische Vorlesungen , 1962, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main). Invece Bernstein (incisione del ciclo completo delle sinfonie e altro, come, ad esempio la puntata dedicata a Sibelius nell'ambito dei New York Philarmonic Young People's Concerts, del 19 febbraio 1965 ) e Maazel (due incisioni complete del ciclo delle sinfonie, una con i Wiener negli anni '60 del '900 e l'altra con la Pittsburgh Symphony Orchestra negli ...
Capriccio per violino e orchestra di Penderecki
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Strepitoso per potenza, virtuosismo baroccheggiante e ispirazione dai rumori, come in Boulez, per sgradevolezza, come in Maderna, con in più una vena narrativa in cui le forme classiche vengono preservate. Il concerto per piano si aggrega invece in modo più netto alla corrente romantico-melodica russa che va da Tchaikovsky a Prokofiev, da Shostakovich a Khachaturian.
Ancora Notations
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Altrove ho scritto, e ribadisco, che la dimensione prevalente in Boulez è l'antipsicologismo, ma ciò non esclude l'aspetto edonistico della sua musica, ciò che è invece estraneo alla musica di Nono, in cui l'edonismo è assente per principio. Ulteriori dettagli nel mio saggio di estetica musicale sulle opere complete di Boulez.
Il gran rifiuto
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Ho sempre pensato che vi fosse qualcosa di più di una semplice serie di circostanze, se il più grande flautista del mondo, francese, si rifiuta di suonare una composizione per flauto a lui specificamente dedicata da parte del più grande compositore francese di musica contemporanea. Escluso che l'allergia riguardasse lo stile contemporaneo (Jolivet lo era altrettanto ed era amato da Rampal), la spiegazione non può che essere la più assoluta, algida cerebralità della sonatina: con la sua musica Boulez riesce nell'intento di annientare la cantabilità e il sentimentalismo, valori troppo cari a Rampal perché egli potesse rinunciarvi. Ulteriori dettagli nel mio saggio di estetica musicale sulle opere complete di Boulez.
Antal Dorati 1981 in Don Juan di Richard Strauss
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Credo che - dopo quanto hanno avuto da dire Karajan, Sinopoli e Boulez su Richard Strauss (anche se non tutti specificamente su quest'opera) - sia difficile per qualunque interprete mettere in luce altri aspetti significativi dei lavori per orchestra dell'Autore. Ciò non significa che tentativi come questo, o quelli di Maazel, per esempio, siano poco significativi, ma riesce difficile discernere spunti di significatività (se non forse proprio, paradossalmente, in una certa leggerezza di fondo), nei passi specifici e nel complessivo approccio all'opera, in confronto a quegli interpreti che, scavando in diverse direzioni nella profondità di lavori come questo, hanno trovato filoni preziosi ed in qualche modo, per certi versi, ineguagliabili ed irripetibili.
Così parlò Zarathustra di Richard Strauss (Sinopoli, 1988)
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Con riferimento, per ora, al solo primo movimento, qui Sinopoli si supera e supera senz'altro Boulez e Karajan. Karajan, con la sua famosa versione che diede il sonoro a 2001 Odissea nello spazio , lasciava fluire la potenza sonora, come se provenisse da un Deus ex machina . Boulez, con la sua versione gelida e tagliente, dava del brano una versione novecentesca, robotica e inquietante. Sinopoli, con il suo andamento lievemente sfasato (micro-rubato), mostra il lato espressionistico e terrificante del brano.