Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta estetica

I quartetti per archi di Sostakovic

Già bollato prima del suo primo quartetto come formalista da Stalin (tramite stroncatura della sua Lady Macbeth  sulla Pravda), in quanto visto come oppositore del realismo socialista (che voleva asservire la musica al regime facendone uno strumento di propaganda), liquidato (così almeno a me sembra: absit iniuria verbis ) dal musicologo Guido Salvetti nel Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, edito da UTET, nella voce dedicata al quartetto, come se i suoi quartetti fossero frutto della moda sovietica anni '30 del secolo XX del "classicismo costruttivista" (errore e paradosso: proprio Sostakovic che da Stalin fu silurato e fatto oggetto di pressioni appunto in quanto "formalista"), per anni mai fatto oggetto di una specifica monografia come quartettista, lo Sostakovic compositore di quartetti rappresenta uno dei più insigni esempi di arte del '900. Scritti quasi tutti a una buona distanza temporale l'uno dall'altro, essi c...

Moscheles

Il  potente arzigogolo  del genere musicale dello studio.

Apologia dei generi musicali riassuntivi

In quest'ottica, l' ouverture e la fantasia per uno strumento su temi ed arie d'opera potrebbero essere considerati i migliori generi musicali di sempre.

kuhlau

  La perfezione  esecutiva è una direttrice interpretativa.

Contro le teorie evoluzionistiche in musica

Possiamo definire le diverse sfumature stilistiche e i diversi mondi poetici espressi nel corso della cronologia della storia della musica come espressione di diverse sfaccettature della sensibilità umana e non come evoluzioni dal peggio al meglio o dal più piccolo al più grande, dal meno organizzato al più organizzato, dal meno valido al più valido, dal più arretrato al più avanzato, ecc... Cfr. anche, di William S. Newman, The Sonata in The Classic Era , pp. 15-16 (terza edizione, 1983, University of North Carolina Press).

Forma sonata mascherata

Se si saltasse il secondo ritornello di questo movimento in forma bipartita , si avrebbe uno splendido movimento in forma sonata monotematica e tripartita (anomalo, ma qualcosa di più di un rondò), con un mini-sviluppo in modo minore, esattamente come viene fatto in  questa versione  senza ritornello.

Sinfonia per piano solo di Alkan, Op. 39, n. 1

  Dove si dimostra  una volta di più che nel romanticismo musicale, con il tema di apertura si è già detto tutto.

L'arte evoluta di Muzio Clementi

Finalmente  Clementi  comincia a riemergere dal dimenticatoio della storia in tutta la sua statura.

Albinoni, Op. 10

E poi? E poi c'è l'Op. 10 .

Clementi vive

Muzio Clementi viene rivalutato nel corso dei decenni, con l'aumentare della conoscenza della sua musica. Tale rivalutazione si ha sia nel giudizio estetico, sia nella qualità e quantità di esecuzioni e registrazioni disponibili. Già da alcuni decenni sono disponibili le registrazioni del suo significativo lascito sinfonico ed anche la sua opera per pianoforte, per la quale è maggiormente noto, trova oggi maggior completezza, varietà e qualità interpretativa. Il mondo poetico di Clementi è il classicismo nel modo che Beethoven sviluppò. Ora non si tratta di rivendicare una paternità cronologica o territoriale (concetti che in musica contraddicono il significato stesso della musica), ma di riconoscere l'importanza di quel mondo poetico.

L'invidia di Mozart

E se il genitivo, riferendoci al noto film di Forman , fosse soggettivo, anziché oggettivo (Mozart che invidia Salieri, anziché il contrario)? Questo concerto non è forse qui a dimostrarci che le tesi esposte da Mann in Tonio Kroger sono vere? (Ossia che per esprimere nell'arte ciò che si prova nella vita, l'artista non può provare veramente ciò che gli altri provano nella vita e che - viceversa - a chi vive nell'ingenuità e nella bellezza è negata l'espressione artistica dell'ingenuità e della bellezza). Il massimo dell'ingenuità che non è arte (Salieri), contro il massimo di contraffazione (Mozart) che però è arte? Mozart avrebbe potuto invidiare Salieri per la sua purezza di intenzioni, inesorabilmente destinata a soccombere di fronte alla sua maestria? La massima capacità di elaborazione, funzionale all'espressione della vita, è anche espressione in sommo grado di contraffazione? Se così fosse, verità e bellezza sarebbero inesorabilmente scisse. Ciò ...

Sinfonia a 5, Op. 2, n. 4 di Tomaso Albinoni

Premozartismo  albinoniano o fonte ispirativa per il salisburghese? Mi riferisco ad alcuni famosi adagi dei concerti per pianoforte di Mozart .

Adagio del concerto per oboe in re minore, Op. 9, n. 2 di Tomaso Albinoni

Come non comprendere che  qui  era già stato detto tutto?

Il complesso problema dell'interpretazione

Il complesso problema dell'interpretazione è tale per cui ogni esecuzione, interpretazione, concezione di un'opera è un mero segno di riconoscimento dell'opera stessa nel suo apparire fenomenico a noi, mentre nella sua essenza essa rimane totalmente altra e inconoscibile come il noumeno kantiano? Ogni indagine estetica è dunque un'indagine metafisica?

Op. 7 di Albinoni

Quando leggo commenti riduttivi sull' Opera 7 di Albinoni, mi chiedo chi li abbia scritti e che cosa abbia ascoltato.

Giuseppe Martucci

Splendido esempio di brano di sapore notturno . Non so se Martucci sia da annoverare tra gli epigoni del romanticismo musicale o tra i precursori delle avanguardie del novecento musicale, ma credo che qualsiasi considerazione storica, se intesa in senso relativistico e riduttivistico, non renda ragione al valore dei singoli brani dei vari autori nella loro reale portata dal punto di vista estetico. In questo caso, al di là anche dei modelli che potevano ispirare e sicuramente ispiravano l'Autore (per esempio Schumann, o piuttosto lo stile dei notturni di Bizet), ciò che conta è che in senso originale vi è l'evocazione riuscita di un mondo poetico.

"Spezza, amor" di Steffani

Il sublime intreccio di voce, oboe e fagotto in uno stile che, mai dimentico del ritmo, guarda al Barocco della teoria degli affetti.

Il tratto inconscio dell'esecutore

Con esito dovuto a frammiste influenze, l'una volontaria e derivante dalla concezione poetica del brano eseguito secondo la visione e le intenzioni dell'esecutore (al netto dello scarto esistente tra la visione interiore dell'esecutore e gli strumenti e impedimenti dell'esecuzione stessa), l'altra inconscia, quale espressione, tra l'altro, anche dei conflitti tra l'Io dell'esecutore e il suo mondo pulsionale, l'interpretazione, che pure deve avere quale obiettivo la coincidenza con le intenzioni dell'Autore, ricercate con l'ausilio della lettera e della notazione dell'Autore stesso, nonché con l'apporto di conoscenze stilistiche quanto più vaste possibile, è il terminale di un processo complesso e inestricabile, tale per cui per ogni grammo di musica suonata occorrerebbero idealmente tonnellate di carta per descriverla. Così, tra le varie letture possibili di un'esecuzione, vi è anche quella della personalità dell'esecutore ch...

"Dal mio petto o pianti uscite", da Niobe di Agostino Steffani

  Si aggiunge qui  un tributo di notevole rilevanza al romanticismo universale , cioè inteso in senso a-storico. Evidentemente si tratta di una categoria dello spirito nata molto tempo prima della categoria storico-letteraria e storico-musicale. Tanto è vero che tale categoria dello spirito permea di sé moltissimi compositori tra il periodo barocco e il periodo preclassico. Trova riscontro in un tipo di aria che era codificata da ancora prima e che può dirsi del "lamento d'amore".

Il concetto di perfezione interpretativo-esecutiva

Ecco un esempio  di percezione esecutivo-interpetativa, tale per cui - partendo da una premessa estetologica di godimento di una bellezza rifulgente, anche e soprattutto sonora, palese e palpabile - non si avverte il bisogno di alcuna altra esecuzione e interpretazione, configurandosi qui un optimum che diventa quindi modello e oggetto di contemplazione, in senso si potrebbe dire platonico, con buona pace degli strali antiplatonici di Dahlhaus.