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Visualizzazione dei post con l'etichetta estetica
Marcello, Scimone, Pierlot e i Solisti veneti
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Mai riversato su CD, il concerto per oboe di Marcello , nell'edizione in do minore, anziché in re minore, erroneamente attribuita a Benedetto, anziché ad Alessandro, con Claudio Scimone, i Solisti veneti e Pierre Pierlot è la migliore interpretazione di sempre, in particolare, ma non soltanto, per il celebre adagio.
I quartetti per archi di Sostakovic
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Già bollato prima del suo primo quartetto come formalista da Stalin (tramite stroncatura della sua Lady Macbeth sulla Pravda), in quanto visto come oppositore del realismo socialista (che voleva asservire la musica al regime facendone uno strumento di propaganda), liquidato (così almeno a me sembra: absit iniuria verbis ) dal musicologo Guido Salvetti nel Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, edito da UTET, nella voce dedicata al quartetto, come se i suoi quartetti fossero frutto della moda sovietica anni '30 del secolo XX del "classicismo costruttivista" (errore e paradosso: proprio Sostakovic che da Stalin fu silurato e fatto oggetto di pressioni appunto in quanto "formalista"), per anni mai fatto oggetto di una specifica monografia come quartettista, lo Sostakovic compositore di quartetti rappresenta uno dei più insigni esempi di arte del '900. Scritti quasi tutti a una buona distanza temporale l'uno dall'altro, essi c...
Altre divagazioni - Le sinfonie di Beethoven: un confronto tra varie interpretazioni
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Contro le teorie evoluzionistiche in musica
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Possiamo definire le diverse sfumature stilistiche e i diversi mondi poetici espressi nel corso della cronologia della storia della musica come espressione di diverse sfaccettature della sensibilità umana e non come evoluzioni dal peggio al meglio o dal più piccolo al più grande, dal meno organizzato al più organizzato, dal meno valido al più valido, dal più arretrato al più avanzato, ecc... Cfr. anche, di William S. Newman, The Sonata in The Classic Era , pp. 15-16 (terza edizione, 1983, University of North Carolina Press).
Forma sonata mascherata
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Se si saltasse il secondo ritornello di questo movimento in forma bipartita , si avrebbe uno splendido movimento in forma sonata monotematica e tripartita (anomalo, ma qualcosa di più di un rondò), con un mini-sviluppo in modo minore, esattamente come viene fatto in questa versione senza ritornello.
Clementi vive
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Muzio Clementi viene rivalutato nel corso dei decenni, con l'aumentare della conoscenza della sua musica. Tale rivalutazione si ha sia nel giudizio estetico, sia nella qualità e quantità di esecuzioni e registrazioni disponibili. Già da alcuni decenni sono disponibili le registrazioni del suo significativo lascito sinfonico ed anche la sua opera per pianoforte, per la quale è maggiormente noto, trova oggi maggior completezza, varietà e qualità interpretativa. Il mondo poetico di Clementi è il classicismo nel modo che Beethoven sviluppò. Ora non si tratta di rivendicare una paternità cronologica o territoriale (concetti che in musica contraddicono il significato stesso della musica), ma di riconoscere l'importanza di quel mondo poetico.
L'invidia di Mozart
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E se il genitivo, riferendoci al noto film di Forman , fosse soggettivo, anziché oggettivo (Mozart che invidia Salieri, anziché il contrario)? Questo concerto non è forse qui a dimostrarci che le tesi esposte da Mann in Tonio Kroger sono vere? (Ossia che per esprimere nell'arte ciò che si prova nella vita, l'artista non può provare veramente ciò che gli altri provano nella vita e che - viceversa - a chi vive nell'ingenuità e nella bellezza è negata l'espressione artistica dell'ingenuità e della bellezza). Il massimo dell'ingenuità che non è arte (Salieri), contro il massimo di contraffazione (Mozart) che però è arte? Mozart avrebbe potuto invidiare Salieri per la sua purezza di intenzioni, inesorabilmente destinata a soccombere di fronte alla sua maestria? La massima capacità di elaborazione, funzionale all'espressione della vita, è anche espressione in sommo grado di contraffazione? Se così fosse, verità e bellezza sarebbero inesorabilmente scisse. Ciò ...
Adagio del concerto per oboe in re minore, Op. 9, n. 2 di Tomaso Albinoni
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Il complesso problema dell'interpretazione
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Il complesso problema dell'interpretazione è tale per cui ogni esecuzione, interpretazione, concezione di un'opera è un mero segno di riconoscimento dell'opera stessa nel suo apparire fenomenico a noi, mentre nella sua essenza essa rimane totalmente altra e inconoscibile come il noumeno kantiano? Ogni indagine estetica è dunque un'indagine metafisica?
Giuseppe Martucci
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Splendido esempio di brano di sapore notturno . Non so se Martucci sia da annoverare tra gli epigoni del romanticismo musicale o tra i precursori delle avanguardie del novecento musicale, ma credo che qualsiasi considerazione storica, se intesa in senso relativistico e riduttivistico, non renda ragione al valore dei singoli brani dei vari autori nella loro reale portata dal punto di vista estetico. In questo caso, al di là anche dei modelli che potevano ispirare e sicuramente ispiravano l'Autore (per esempio Schumann, o piuttosto lo stile dei notturni di Bizet), ciò che conta è che in senso originale vi è l'evocazione riuscita di un mondo poetico.