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Jommelli nel genere sacro

Dove si dimostra  che, da un lato, ogni compositore è diverso da sé stesso, secondo il genere che affronta (caso tipico quello di Porpora, oggi maggiormente valutato nel genere sacro, dove mostra un volto non solo stilistico, ma anche poetico sorprendentemente diverso dal suo volto belcantistico), dall'altro, che alcuni stili tipici delle arie delle opere liriche si ritrovano, come nel caso di questo brano, anche nei brani di genere sacro, con una commistione che ci fa capire che il sacro e il profano in musica non sempre erano così distinti e che ognuno, nel comporre, non riesce a scindere sé stesso in parti diverse e non comunicanti, ma bensì rivela una sola identità di soggetto.

Jommelli

https://open.spotify.com/track/1jkcv5uUGaIGcrhx8da0FM?si=KB_Q7z7ZQmKwJiJkpzFiPQ   Questo per chi dubita che la voce umana possa superare in bellezza gli strumenti. Mi riferisco in particolare alla prima nota e alle sue seguenti comparizioni, in qualche modo quasi metafora, immagino, della folgorante bellezza celestiale.

Jommelli (2)

Ancora una volta  si percepisce la chiamata della bellezza, in una sorta di confronto sublime. Il sublime comporta lo spavento, da parte dell'umano, nel trovarsi di fronte al soprannaturale, inteso come bellezza sovrumana.

Le origini della scuola napoletana

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 Cui si devono aggiungere Leonardo Leo, Francesco Feo, Nicola Porpora e molti altri.