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Virtuosismo

Il virtuoso si riconosce perché si butta a capofitto  nelle difficoltà  tecniche, anziché ignorarle.

A proposito di Horowitz

Per quanto riguarda Horowitz, è improprio parlare solo di tecnica o di virtuosismo. Nemmeno la ricerca dell'effetto, o l'esibizionismo, sono i fattori principali. Spesso ci si impunta erroneamente su di una presunta e artificiosa contrapposizione tra chi suona per lo strumento e chi per la musica che esegue. In realtà, in musicisti come Horowitz (al pari di Rampal per il flauto e per certi versi di Karajan con la sua orchestra) ciò che colpisce è l'espressione. Ossia, non possono eseguire nulla senza essere espressivi, senza rendere, di ogni passo di ogni brano, un'espressività che consiste quindi, alla prova dei fatti, in una ricerca metafisica di natura prettamente musicale. Ossia, la musica esiste solo in quanto esprime. Può sembrare un approccio sempre portato in avanti, all'attacco, esposto, mai fermo alla lettera. La lettera, in effetti, per tali musicisti non esiste: non esiste cioè alcun testo da svelare con un'operazione di interpretazione sovrapposta, ...

Rampal e il virtuosismo del suono, dello staccato, dei passaggi rapidi

Day Thorpe, critico musicale per il Washington Star , ha scritto: "...Il virtuosismo della tecnica nei passaggi rapidi <di Rampal> semplicemente non può essere indicato a parole ". Jean-Pierre Rampal - https://it.qaz.wiki/wiki/Jean-Pierre_Rampal.   Mi sembra che questa citazione renda al meglio il senso di incredulità che si manifesta all'ascolto di alcuni passaggi rapidi specialmente nella musica contemporanea, in cui si passa in una frazione di secondo da un capo all'altro del registro grave e di quello acuto con variazioni dinamiche e agogiche che - a quella velocità - parrebbero impossibili non solo da controllare, ma bensì perfino da concepire: mi riferisco in particolare (ma  - beninteso - non soltanto) ai brani per flauto e orchestra di Katchaturian, Jolivet, Ibert. Analogo accenno all'incredulità vale per lo staccato di Rampal, se si può definire così quella che sembra a certe velocità più che altro una diversa articolazione del legato, o meglio una...

L'arte virtuosistica

L'arte virtuosistica consiste nella creazione del bello a partire dal suono e dall'agilità di fraseggio. Parte di questo procedimento comprende la velocità come elemento fondamentale. Un'altra parte di questo procedimento comprende una funzione superiore rispetto alla velocità che è l'agilità. In realtà la velocità è una funzione dell'agilità. L'agilità può agire su più piani, per esempio nel passaggio da un suono all'altro molto distanti tra loro come frequenza. L'agilità può intervenire anche come passaggio dal piano al forte e dal forte al piano, come cambiamento di timbro repentino. Con tale termine di agilità possiamo delineare e definire un'arte in grado di creare un oggetto-mondo. L'oggetto-mondo è in movimento e costituisce un universo esplorabile nelle sue varie parti.

Prokofiev, Hindemith, Martinu: sonate per flauto e piano, Rampal - Lacroix 1956

 Esibizione muscolare di forza e quasi di ferocia virtuosistica, questa incisione di Rampal non si fa problemi di meditazione: lo slancio vi predomina. Tuttavia, inconsapevole, un'aura mitica la pervade. Singolare il fatto che 11 anni dopo, nella sonata di Prokofiev incisa da Rampal e Lacroix nel 1967, a una maggiore raffinatezza ed equilibrio dell'interpretazione non corrisponda altrettanta estasi.

Rampal/ Johann Stamitz concerto in do maggiore (III - Prestissimo)

Qui Rampal sparge virtuosismo con una generosità folle. La stessa cura dei dettagli diviene costituzionalmente impossibile perché viene travolta da una furia virtuosistica che rende indistinguibile l'errore dalla sprezzatura. Ed è soprattutto quest'ultima, insieme all'energia inesauribile e sempre proiettata in avanti, a costituire la cifra stilistica distintiva di questo interprete la cui agilità assoluta di fraseggio e l'imperitura, metafisica bellezza di suono sono un mistero anche per gli addetti ai lavori. Si può parlare di sprezzatura per questo tipo di virtuosismo che più che travolge tutto.