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Visualizzazione dei post con l'etichetta romanticismo

Anton Liste

Se si rivede il concetto di "minori" esclusivamente nel senso di una (presunta e irrilevante) minore abilità nel produrre con costanza grandi architetture sonore e musicali, allora il "minore" Liste , con riguardo invece all'interesse armonico e intimistico (valori più interessanti della capacità di erigere presunti monumenti musicali) è stato senz'altro un grande autore del romanticismo musicale.

Una teoria sul romanticismo musicale

Il romanticismo musicale potrebbe essere pensato come una derivazione scadente, come l'atto di perdizione del fulgore del barocco e del preclassicismo? E che senso avrebbe che tale linea evolutiva (o meglio involutiva)  - se mai - fosse inframmezzata da un periodo nonsense , in cui si pretese la quadratura del cerchio, qual è il classicismo musicale? Il razionalismo del classicismo musicale sarebbe in realtà una razionalizzazione della sensazione di aver perduto un mondo? Una sorta di meccanismo di difesa, caduto il quale ci si lasciò andare al romanticismo che già da subito sarebbe stato decadentismo?

Vincenzo Ferroni, trio per violino, violoncello e pianoforte

Meraviglie del romanticismo strumentale italiano .

Giuseppe Martucci

Splendido esempio di brano di sapore notturno . Non so se Martucci sia da annoverare tra gli epigoni del romanticismo musicale o tra i precursori delle avanguardie del novecento musicale, ma credo che qualsiasi considerazione storica, se intesa in senso relativistico e riduttivistico, non renda ragione al valore dei singoli brani dei vari autori nella loro reale portata dal punto di vista estetico. In questo caso, al di là anche dei modelli che potevano ispirare e sicuramente ispiravano l'Autore (per esempio Schumann, o piuttosto lo stile dei notturni di Bizet), ciò che conta è che in senso originale vi è l'evocazione riuscita di un mondo poetico.

"Dal mio petto o pianti uscite", da Niobe di Agostino Steffani

  Si aggiunge qui  un tributo di notevole rilevanza al romanticismo universale , cioè inteso in senso a-storico. Evidentemente si tratta di una categoria dello spirito nata molto tempo prima della categoria storico-letteraria e storico-musicale. Tanto è vero che tale categoria dello spirito permea di sé moltissimi compositori tra il periodo barocco e il periodo preclassico. Trova riscontro in un tipo di aria che era codificata da ancora prima e che può dirsi del "lamento d'amore".

Balakirev

Romanticismo universale .

Romanticismo ante litteram in alcune arie di Alessandro Scarlatti

E' il caso di " O cessate di piagarmi " e "Toglietemi la vita ancor" dal Pompeo e di " Aiutatemi a morire " da "L'Olimpia". Qui il tono mesto, intimo, il modo minore e la dolcezza melodica pongono l'Autore in una dimensione mitica che, come nel caso delle cantate di j.S. Bach ("Cfr. "Non sa che sia dolore") configurano un romanticismo ante litteram o, come preferisco chiamarlo, a-storico.

Kammersymphonie n. 2, op. 38 di Schoenberg

Figlia di un romanticismo cupo e asciutto (colorata così in Boulez 1980) che insiste nel registro grave, la Kammersymphonie n. 2, op. 38 di Schoenberg non reca traccia di sentimentalismo. Schoenberg riuscì a sganciare il romanticismo dalle sue deformazioni retoriche, trionfalistiche, sentimentalistiche e financo dall'autocompiacimento tragico.

La verità all'indietro

Come nel caso di Schoenberg che probabilmente inventò la dodecafonia per proteggere il nucleo romantico della sua musica dalla possibile somiglianza della sua musica e della musica in generale con gli orrori della musica di propaganda (in quanto il linguaggio della musica orecchiabile era stato completamente strumentalizzato e asservito, occorreva inventare una musica incomprensibile), così Scriabin (analogamente in fuga dallo schietto linguaggio romantico per motivi che dal punto di vista storico musicale non sono altrettanto chiari) passò presto da un linguaggio romantico a un involuto linguaggio misticheggiante che troviamo in molte delle sue opere mature e tarde per pianoforte e anche nell'indimenticabile  Poema dell'estasi e nell'incompiuto  Mysterium  (quest'ultimo è un vero e proprio affascinante e delirante pasticcio). Per entrambi gli Autori potremmo affermare che la verità si trova all'indietro, in quanto alcune tra le prime loro opere mostrano sincera...

Quartetto per archi n. 1 in re maggiore di Dittersdorf

 Raccoglie - pur essendo scritto in modo maggiore (ma con molte modulazioni che vi alternano il modo minore) - l'eredità del primo movimento del quartetto Op. 9, n. 4 di Haydn, in modo minore (quella fervida aria di Empfindsamer Stil), lungo una direttrice che punta dritto al romanticismo e che porta fino ai quartetti di Schubert, autore in cui l'alternanza di modo maggiore e minore si fa strutturale.

Impressionismo estrema propaggine del romanticismo?

 Nonostante tutte le "istruzioni" storicamente corrette ricevute in riferimento alle presunte due (o più) vie della storia della musica, in particolare del XIX secolo, diramantisi l'una dall'area germanica (romanticismo) e l'altra dall'area francese (impressionismo), ascoltando la sonata L. 137 di Debussy per flauto e arpa (Rampal, Laskine, 1962) viene da chiedersi: non è che invece l'impressionismo è l'ultima propaggine del romanticismo?

Tra espressionismo e contemporaneità

Noi possiamo rinvenire già in Mahler e in Strauss le radici dell'espressionismo, con ciò qualificando l'espressionismo come epigono del romanticismo musicale. Se invece prendiamo le avanguardie musicali successive all'espressionismo, noi notiamo che la componente romantica viene forclusa. Tale forclusione ha portato all'abbandono della platea allargata dei fruitori i quali si sono rivolti ad altri generi. Tale raffreddamento, e non direttamente l'atonalità o la dodecafonia, ha determinato un allontanamento del pubblico. Prova ne sia che molti assistono a concerti di Schoenberg, Berg e Webern, oltre che di Mahler e Strauss, mentre ben poco seguito hanno le avanguardie del secondo dopoguerra del '900.

Il concerto per pianoforte di Grieg

Grieg offre in dono, con questo arcinoto concerto, le grandi contemplazioni e ricapitolazioni proprie dello stile romantico. La contemplazione e la ricapitolazione sono dispositivi espressivi e retorici in cui i temi del movimento vengono variati a più riprese, ampliati e infine riesposti dal pianoforte in chiave magniloquente, segnatamente nella parte centrale del brano. Analoghi procedimenti possiamo rinvenire anche nello stile pianistico proprio dei concerti di Rachmaninov. Sono brani che, per il loro impasto di cantabilità e virtuosismo, si prestano bene alle scorrerie dei grandi interpreti i quali spesso hanno il dono di affrontare l'apparente banalità di certe idee musicali, sviscerandone insospettabili qualità.

Barocco e Romanticismo

Quali affinità più o meno nascoste esistono tra il Barocco e il Romanticismo?   Entrambi i periodi presentano una particolare attenzione alla melodia da parte dei compositori. Gli adagi dei concerti strumentali barocchi, alcuni dei quali molto famosi al grande pubblico di oggi, incarnano la vena melodica di quel periodo, vena melodica che si trasferisce ai romantici.   Se non fosse per la diversità del tipo e del numero di strumenti impiegati in orchestra, e per la presenza del contrappunto tipica del Barocco, ma non del Romanticismo, molte melodie barocche potrebbero essere state composte nel periodo romantico, e viceversa. C’è poi sempre la differenza di fondo, tra melodia romantica e barocca, inerente al diverso tipo di mentalità: la melodia romantica si presenta come una espressione immediata del sentimento, mentre la melodia barocca ne è una sorta di “fotografia dall’alto”. Per illustrare analogie e differenze si può citare, ad esempio, l’ Andant...

I Romantici alle prese con la forma sonata

Beethoven aveva portato ai massimi vertici la forma sonata, rendendola uno strumento cardine di organizzazione formale, di drammatizzazione musicale e rivestendola di un simbolismo morale evidentissimo. I Romantici, specie i primi, sentono il bisogno di affrontare l’istituzione della forma sonata tentando altresì di armonizzarla con le nuove istanze di espressione diretta del sentimento, di aspirazione all’infinito, all’ombroso, allo sfumato. Dal punto di vista formale, com’è noto, tale urgenza espressiva dei Romantici si manifesta attraverso l’attenzione alla melodia, al colore del suono, alla dinamica ed alle variazioni agogiche - scritte e non - all'interno del brano ( rubato ). Sono proprio questi nuovi strumenti formali a cozzare in vario modo con l’estrema quadratura della forma sonata, apparato squisitamente classico che presuppone una illuministica chiarezza di intenti. La precisa definizione dei contorni delle varie sezioni della forma sonata male si attaglia...

Un Mozart casalingo, con buona pace degli stereotipi

Non è infrequente che alcuni indiscussi geni musicali siano paragonati tra di loro, e vengano fatti oggetto, dall’”opinione pubblica”, dall’immaginario collettivo, o direttamente dai media , di generalizzazioni e di definizioni. Assai più raro è che tali generalizzazioni possano poi, nonché corrispondere alla realtà delle cose, risultare utili per qualsivoglia tipo di ragionamento. Tale è il caso dell’eterna disputa tra i sostenitori di Mozart e quelli di Beethoven, ammesso che certe divisioni in tifoserie quasi-calcistiche possano in qualche modo riguardare problematiche di estetica musicale. Ma occorre d’altro canto guardarsi da chi rifiuta a priori di fare i conti con certe generalizzazioni collettive, bollandole come superficiali, giacché un simile atteggiamento, oltreché essere snobistico ed assai poco intellettuale, rischia di precluderci subito qualche buon sentiero di approccio al problema. Già dalla facilità di scrittura di Mozart, e - per contro - dalle continue, torment...

L’estetica di Beethoven rispetto al Romanticismo

E’ come se il romanticismo rompesse le maglie strutturali ferree e rigorose entro le quali Beethoven aveva contenuto l’ispirazione e, di quegli scivolamenti della razionalità costituiti dai nuclei ispirativi, ora isolati tra loro e non più strutturati insieme (verrebbe da dire, con termine medico, di quei "prolassi") facesse il nucleo del proprio mondo espressivo. Si pensi per esempio al notturno in mibemolle maggiore, op. 9, n. 2 di Chopin , con quella sua melodia universalmente romantica, o a Schubert ( Serenata , sonata Arpeggione , et al .). La scorza giovane dei sentimenti beethoveniani, liberati dal loro schema di riferimento, trova collocazione in un universo libero, dove la forma viene vanificata (o dettata) dal contenuto espressivo-sentimentale, di modo che è sull’intensità, sulla qualità e sulla genuinità di quei sentimenti che si basa, secondo i romantici, la riuscita espressiva dell’opera d’arte. Non vorrei qui nemmeno sfiorare i problemi estetologici pos...

Due vie a partire da Mahler

Gustav Mahler è un compositore tardoromantico e, come tale, sperimenta su di sé i limiti del sistema tonale, giunto a cavallo tra i due secoli ad un tale livello di ipertrofia cromatica da far pensare ad un esaurimento delle sue possibilità. Cromatismo è il procedimento compositivo che va per scale di semitoni, dette appunto cromatiche, e che ha quindi una forza centrifuga rispetto al centro tonale, caposaldo della musica dell’Occidente. Questo progressivo allontanarsi dal centro tonale e dalle cadenze armoniche classiche giunge con Mahler ad un punto culminante. Dopo di lui erano dunque possibili (almeno) due strade: quella tecnica, che affronta il problema dell’agonia del sistema armonico basato sulla tonalità, dandogli una soluzione radicalmente innovativa (Schoenberg); quella temperamentale - se è lecito chiamarla così - la quale fa affidamento alla vena romantica di Mahler e la fa rivivere, fermando l”emorragia” cromatica, adottando cioè uno stile anche più tradiz...

La sonata per viola di Brahms e quella per violino di Franck

La sonata per uno strumento e pianoforte può annoverarsi tra i generi romantici par excellence . Tra le migliaia di composizioni del genere, cito due capolavori che per il loro tenore affettivo (mi riferisco sempre in special modo al primo movimento che in qualche modo è secondo me la testa dell’ispirazione) hanno un afflato romantico commovente (e mille altri aggettivi qualificativi per i quali occorre essere poeti): la sonata per viola e pianoforte di Brahms e la sonata per violino di Franck. Il registro tendente al medio e il colore brunastro del suono dello strumento solista prescelto (la viola), nella prima sonata citata, fanno di quest’opera qualcosa di speciale.   La meravigliosa ispirazione formale (accanto ad un corposo ed armonicamente aggrovigliato accompagnamento del pianoforte) sta nel tema con gli intervalli di settima discendente (come anche in Schumann, gli intervalli di settima discendente sono una meraviglia dell’ispirazione romantica). Chiamerei i temi...

Musica atonale

Riflettevo in questi giorni sul fatto che si potrebbe anche descrivere l' incipit della musica contemporanea , con l' atonalità e la dodecafonia , come l'invenzione di un codice segreto fatto di suoni che a tutta prima è difficile capire e messo lì a protezione sia del nucleo romantico della musica, sia della più alta espressione della dignità dell'uomo e della sua libertà. Alla fine di tutta la tonalità, quando il cromatismo divenne ipertrofico ("quando tutto ormai era divenuto insopportabile" per citare l'inizio del racconto di Kafka intitolato "Essere infelici" ), quando cioè la melodia si prestò al sentimentalismo prima e poi all' ideologia totalitaria , quello atonale e poi dodecafonico fu un linguaggio che protesse l'uomo, la sua dignità e la sua libertà. Perciò fu identificato dal regime nazista come linguaggio degenerato , in quanto non si prestava ad essere strumentalizzato dall'ideologia trionfalistica o sentimenata...