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Pastor fido

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Rampal affronta la sonata n. 6 di questo grandioso pseudo-Vivaldi come un tenore che deve fare udire fino al loggione il do di petto, a differenza del Larrieu che udii dal vivo negli anni '90 del '900, tutto interiorità e sottile equilibrio (ma sarà stato veramente così, oppure la memoria ha ricostruito?). A differenza di altri esecutori, Rampal grazie a tale piglio non si fa trovare impreparato nei passaggi virtuosistici dell'ultimo movimento.  

Il Pastor Fido e la romantizzazione del Barocco

La necessità di romantizzare il Barocco musicale mi venne dall’ascolto di alcune sonate del ciclo Il Pastor Fido di Vivaldi (in particolare la sonata in sol minore RV 58) che Maxence Larrieu suonò in un teatro milanese non distante dal Conservatorio di musica Giuseppe Verdi negli anni ’90 del XX secolo. Presto capii che la dimensione colà espressa trascendeva la preconcezione di un Barocco musicale e di un Romanticismo musicale legati alla storia della musica e ne proiettava l’unità (un’iper-romantizzazione) nei cieli dell’universo.   Il romanticismo che ne scaturiva, in senso astorico e universalistico (non mi spingo a dire metafisico) riguardava il quotidiano ed il dialogico.   Ma del resto il dialogo tra sentimenti diversi caratterizza l’ Empfindsamer Stil , rispetto all’unità del sentimento del primo Barocco, prescritto dalla Teoria degli affetti.   Quel dialogo quotidiano, assurgendo ad assoluto, rappresentava il Nunc Stans di schopenhaueriana me...