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Ludwig Tieck e la musica strumentale

"Autonoma e libera", contrapposta a quella vocale che "è e rimane declamazione oratoria, per quanto sublimata" ( cit. in Carl Dahlhaus, Beethoven e il suo tempo, Torino, EDT,  1990, p. 78, Tit. Orig. Ludwig van Beethoven und Seine Zeit, 1987, Laaber-Verlag, Laaber). Liberi dal significato, in quanto ogni cosa diventa significante ed allude ad altro, ad un "altro" indefinito. E così all'infinito, con rimandi all'infinito: poesia o metafisica? O entrambe?

Sulla musica strumentale barocca

Da dove viene la sua armonia, il suo essere "in pace col mondo", tuttavia nient'affatto scevro di passione, ma non una passione sradicata dal mondo (con la scissione perenne io/mondo, come nei romantici), bensì felice di essere al mondo? Da dove viene tutto questo, se non dal fatto che la musica strumentale barocca è concepita per (e composta in) situazioni conviviali? Il sublime della musica strumentale barocca sta in un sano "con" (In tal senso, mi pare, cfr. Carl Dahlhaus, La musica dell'ottocento , 1990, La Nuova Italia Editrice, Scandicci - Firenze, pp. 278-279, Tit. Orig.: Die Musik des 19. jahrhunderts, 1980, Akademische Verlagsgesellschaft Athenaion, Wiesbaden Lizenzausgabe mit Genehmigung des Akademische  Verlagsgesellschaft Athenaion ) .  Se infatti prendiamo in considerazione i brani strumentali barocchi che sono diventati famosi anche grazie al fatto di essere stati inseriti in un film come colonna sonora (per esempio l’ A...