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S. 136/R. 1, n 12

E se questo brano  dal sapore riepilogativo fosse il centro della produzione di Liszt?

Liszt trascrittore

Sbaglierebbe chi sopravvalutasse il Liszt autore rispetto al Liszt  trascrittore , perché il primo occupa la minor parte della sua produzione complessiva. Inoltre, le trascrizioni hanno il valore di un progetto culturale ben preciso consistente nella riduzione all'ambito domestico della monumentalità operisitca e sinfonica, con effetto intimistico e profondamente smitizzante. Le composizioni sue proprie di Liszt, invece, possono essere viste come la certificazione, il riflesso e quasi la cristallizzazione di una fase rapsodica e improvvisativa che logicamente si situa prima, durante e dopo il momento del recital concertistico.

Trascrizione per piano di Liszt dell'ouverture del Tannhauser di Wagner

Finalmente così, con questa  doppia riduzione  (1-la sola ouverture; 2-trascritta per pianoforte), quest'opera si può apprezzare.

Liszt, Apparitions

Quando il mistico ed il sublime  si abbinano all'intimismo, si fanno più apprezzabili.

Ascoltare tutto Liszt (opere per piano solo)

Bisogna davvero convincersi che i nomi delle opere sono un dettaglio (o un pretesto) e che si tratta di un'unica grande opera scritta in un unico grande libro. Le sfumature dettate dalla diversità dei brani costituiscono esplorazioni in direzioni differenti di un medesimo universo.

Thalberg

Chi potrà negare che esiste una categoria dello spirito definibile come  meraviglia del romanticismo rilassante ? Thalberg trae il succo dalle arie d'opera, come fecero Liszt ed altri, concentrandosi sull'aspetto puramente lirico e permettendo di fruire della bellezza dell'opera stessa a chi non può o non intende sottostare a tutto il rituale scenico, né seguire i personaggi, i dialoghi, l'evolversi della trama, né curarsi di ogni altro dato extra-musicale (dato extra-musicale che così non scompare, ma rimane bensì sullo sfondo, immaginato nel suo potenziale vitale e creativo e non subìto nella sua miseria fenomenica).

Gli Ugonotti secondo Liszt-Cohen

 Non so trovare in questa interpretazione di Arnaldo Cohen della lisztiana Fantasia su temi degli Ugonotti nessuna minore qualità rispetto a quanto espresso da Arrau nei suoi Studi di esecuzione trascendentale di Liszt.

Il Luchesi di Plano

Sono contento del fatto che la marea montante delle esecuzioni pseudo-filologiche su strumenti d'epoca con presunto stile esecutivo d'epoca, da cui siamo stati invasi a partire da un certo periodo degli anni '90 fino a tutto il primo decennio degli anni duemila, inizi a mostrare la corda: sciocche e patetiche parodie di rappresentazioni storiche su strumenti inadeguati, il cui suono, fioco e sgradevole, spesso è inudibile e non soddisfa (sono tanti gli interpreti che vi si cimentano, alcuni anche eccellenti, ma il suono è brutto lo stesso).  Invece, le sonate Op. 1 di Andrea Luchesi suonate al pianoforte da Roberto Plano suonano in maniera convincente e mi fanno riallacciare il discorso ad altri post su tale argomento: l'utilizzo del pianoforte per la musica per tastiera di Autori (chi più, chi meno) appartenenti al periodo pre-pianistico è la scelta più indicata a rendere l'intimismo e il potenziale espressivo di tali composizioni. Vale lo stesso per il Bach di Go...

Due parole sugli Studi di esecuzione trascendentale S139 di Liszt (Arrau 1974/1976)

Si delinea qui un progetto culturale in qualche modo analogo e affine a quello messo in atto da Pollini con Chopin a partire dalla sua incisione degli Studi Op. 10 e Op. 25 del 1972 e cioè l'approfondimento dell'Autore e la sua elevazione al rango dei grandissimi. In particolare colpisce, di Arrau, l'interpretazione degli studi n. 9, 10, 11 e 12, come se vi fosse un crescendo di profondità dal primo all'ultimo studio della serie, con un incremento esponenziale negli ultimi.

Chopinizzazione di Liszt

 Poiché Liszt ha scritto centinaia di brani diversi e ha attraversato diverse fasi creative, a seconda del tipo di programma scelto dall'esecutore viene fornita un'interpretazione e una versione culturale completamente diversa di questo Autore. Nel caso delle incisioni di Lilia Zilberstein 1996, di Valentina Lisitsa 2013, nonché, in parte, di Khatia Buniatishvili 2011, vengono fornite interpretazioni di Liszt, tramite la scelta del programma offerto, che oscillano tra il religioso e il salottiero, escludendo in parte il Liszt più d'avanguardia (ricercatore) o quello più inquietante (del parossismo stilistico e virtuosistico). Sembra quasi che prevalga, nella scelta dei programmi di cui sopra (l'importanza della scelta dei brani, ossia del programma, per la storia della cultura, è fuori discussione, cfr., p.es., di Piero Rattalino ,  Piano recital: l'evoluzione del gusto musicale attraverso la storia del programma da concerto , 1992)  una visione personale di tip...

Liszt: Berceuse (seconda versione) S174b/R57b

 In brani come questo di Liszt (come anche in alcune delle migliori pagine di Scriabin), si intravvede per un istante la presa di possesso dell'inconcepibile e la sua espressione.

Canti di prigionia

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Bellissmo, aereo, angelico, divino. Sarebbe interessante approfondire la storia delle composizioni create, come questa, sul motivo melodico della sequenza medievale del Dies Irae (Berlioz, Liszt, Mahler, Rachmaninov...), così come di tutte quelle create sul motivo della danza portoghese della Folia.