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Ouverture del Franco cacciatore di Weber

Questa ouverture è così bella, così piena di presagi e di inventiva, è così allusiva (adombrando una serie di categorie dello spirito, in primis  quelle dell'avventura e della gioia), che non mette proprio conto di ascoltare l'opera.

L'ouverture dell'Oberon di Weber secondo Kubelik

La vertigine è patrimonio di alcuni grandi direttori. Tra questi, Kubelik, con la Bavarian Radio Symphony Orchestra, la esprime in grado sommo (con perfetto climax ascendente fino al finale) in tale brano, collocandolo a mio avviso, più che in una zona a metà tra l'eroismo romantico e il buffonesco (ciò che costituirebbe la lettura più naturale), in una zona di confine che prefigura nientemeno, quanto a qualità dell'espressione, la seconda scuola di Vienna, per quanto ciò possa sembrare anacronistico.

Apologia dei generi musicali riassuntivi

In quest'ottica, l' ouverture e la fantasia per uno strumento su temi ed arie d'opera potrebbero essere considerati i migliori generi musicali di sempre.

Consacrazione

 Vedo  questo filmato  come la consacrazione di Abbado come artista sommo, proprio qui dove - giovanissimo - sfodera umiltà e spirito critico, massima vigilanza e precisione. La parola d'ordine è non lasciarsi andare, non lasciarsi travolgere dal facile entusiasmo del crescendo rossiniano, perché ogni dettaglio è importante, l'orchestra deve essere sempre attenta e la creazione di qualcosa di così grande, nobile e complesso come questa celeberrima ouverture merita il massimo impegno e controllo. 

Gara di velocità (potenza, verità, bellezza)

Ho già scritto altrove di come Giulini prendesse i tempi richiesti dal brano e che, dove c'era da prenderli stretti, li prendeva stretti. E' il caso dell'ouverture delle Nozze di Figaro di Mozart. Qui secondo me Bernstein ed altri non colsero che, più che richiamare un clima genericamente giocoso e buffo, questa ouverture è una prova di forza dell'orchestra. Di tale avviso, Karajan ne scatenò il virtuosismo con la sua versione degli anni '50 , la cui velocità è mozzafiato. Questo brano mi fa venire in mente, di Karajan e i Berliner, il finale del primo e soprattutto dell'ultimo movimento dell'ottava sinfonia di Beethoven, nel senso che credo Karajan cogliesse non tanto una caratteristica stilistica o estetica del compositore, un suo tratto caratteristico, ma una categoria dello spirito che Nietzsche definì come volontà di potenza (giusto per definire un concetto anti-idealistico tramite un concetto idealistico). Questo aspetto della resa musicale come volo...

Ouverture del King Manfred di Carl Reinecke

Genere meraviglioso, che permette di prefigurarsi l'intero dramma di un'opera lirica, senza essere costretti a sorbirsela, ma bensì godendola nei suoi puri valori musicali, ossia puramente strumentali, l'ouverture non si smentisce nel caso dell'opera in oggetto, di Reinecke. L'opera per intero verrà incisa probabilmente tra molto tempo (o mai), e non perché sia peggiore di molte altre, iper-rappresentate, di altri autori, ma solo perché vittima di una congiuntura sfavorevole o di una tradizione meno consolidata. Salvata dall'oblio con un paio d'incisioni, la sola ouverture basta e avanza: così l'ascoltatore può immaginarsi un'opera bellissima.