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Friedrich Kalkbrenner e il calco della forma sonata

Friedrich Kalkbrenner sembra corrispondere in pieno all'esasperazione di tipo hegeliano che alcuni teorici dell'ottocento (come Adolf Bernhard Marx) diedero alla versione beethoveniana della forma sonata, esasperazione così ben descritta da Dahlhaus e da Charles Rosen nei loro testi. Ad esempio, egli sembra corrispondervi con le sue sonate per pianoforte, tutte di pregevole fattura e tutte aderenti ad un "calco standard" di forma sonata.

Beethoven e il classico ideologico

In  Beethoven  l’amore per l’equilibrio formale e per la simmetria si esprime attraverso l’intenzione dell'equilibrio formale e della simmetria (nel senso di  intenzionalità  di  Brentano ): tale intenzione presiede l'ispirazione con una intensità tale da potersi definire ideologica. Nella  forma sonata  delle  sinfonie beethoveniane , la simmetria, prima sparsa ( esposizione ) e poi riagguantata con forza ( sviluppo  e  ripresa ) assume la valenza di architrave di una perfezione che si potrebbe definire quadrata, intesa cioè quale espressione di moralità e bellezza insieme, secondo un ideale  schilleriano  (le  anime belle , virtuose per istinto). E', mi sembra, ciò che  Jankelevitch , contrapponendo questo mondo a quello di  Debussy , ha chiamato “la ragione degli avvocati”, la  dialettica  ideologica di tesi-antitesi-sintesi mirante a giustificare – in modo  hegeliano  (Carl D...