Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Vivaldi

Primo e ultimo movimento del concerto per flauto RV 441 di Vivaldi

Immagine
Qui, in questi brani di un virtuosismo infelice, nel senso di ostico, nascosto e poco redditizio, si vede e si premia la fedeltà al progetto di restituzione dell'integrità al grande pubblico, messo in atto da un vero artista.  

Concerti di Vivaldi per flauto e archi

Immagine
Quando certi luoghi del repertorio flautistico sono così visitati e quindi così abusati, occorre la freschezza delle origini, ossia delle prime interpretazioni del dopoguerra come queste, in seguito al successo delle quali quei luoghi divennero appunto troppo visitati e abusati. Qui Rampal, Veyron-Lacroix e Ristenpart restituiscono a Vivaldi quel fascino da giardino alla francese del '700 che nelle interpretazioni successive si è un po' perduto.  

Il canone estetico della dolcezza

Vivaldi, come Bach, Mozart e pochi altri, incarna tale ideale estetico, che nella sua declinazione tecnico-pratica implica – tra l’altro – il fatto di non utilizzare lo strumento espressivo e retorico-stilistico del contrasto tra il piano e il forte (pur con alcune illustri eccezioni come Le quattro stagioni ). Ciò corrisponde a quell’ideale contemplativo, a-dialettico (cui Glenn Gould dedicò numerose riflessioni, nonché le sue preferenze estetiche) che è tipico del Barocco, ma non solo e che non sostiene, a differenza di Beethoven e del beethovenismo, l’immagine dell’arte (e dell’arte in quanto rappresentante della storia umana) quale conflitto tra opposti, come problema fondamentale da risolvere.

Il ritmo vivaldiano

L’elemento ritmico è fondamentale in Vivaldi , (se si esagera, si può affermare: “quasi quanto in Stravinsky ”). Accanto alla nutrita presenza (diletta) in Vivaldi della musica strumentale – quanto a produzione – accanto a quella vocale e all’impulso dato al concerto come forma musicale non dissimile da quella moderna, il ritmo vivaldiano è importante, perché senza quell’elemento, avremmo – effettivamente, come criticò qualcuno – tanti concerti vivaldiani a volte “troppo uguali”. Invece molti di quei concerti si differenziano per le figure ritmiche inusitate e interessanti.