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Il secondo quadro di Musorgskij

Nell'interpretazione di Sinopoli del secondo quadro di Musorgskij vi è la profondità originaria. Si prenda come termine di paragone l'interpretazione di Abbado con i Berliner , in cui invece vi è un canto rassicurante. Qui Sinopoli tocca il fondo della profondità. Intendo questo con "profondità originaria": non è possibile una profondità maggiore. Non con l'esperienza sensibile. Si tratta dell'estremo limite. In chiave espressiva, vi è l'ostensione di una mestizia irredimibile. Anche in chiave espressiva viene toccato l'estremo limite di un climax , nel senso che non è possibile una mestizia maggiore, e pertanto siamo di fronte a un confine, quello tra mondo sensibile e qualcosa (o un'assenza) che non è tangibile con i sensi. In questa direzione di ricerca occorrerà pertanto tornare. Per quanto riguarda la tecnica con la quale Sinopoli ottiene tale effetto, bisogna parlare dell'anti-sprezzatura. Se la sprezzatura è, a livello fenomenico ...

Una notte sul Monte Calvo

Per strade tortuose e percorsi boschivi, ci si addentra - con questo poema sinfonico - in un groviglio. E' il concetto di magma che ho usato in generale per definire (accomunandoli, se possibile) i poemi sinfonici. In tale contesto, pare anche dotata di senso la domanda, se tale magmaticità sia programmatica o inconscia e, nel secondo caso, se non sia proprio tale aspetto inconscio ad essere significativo nel poema sinfonico. Anche su un'opera basata su di un motivo così orecchiabile e su di un intento così programmaticamente terrifico come la Notte sul Monte Calvo , non si può escludere che il significato più profondo, più intimo sia quello della non voluta caoticità, indistinzione, assenza di punti di riferimento, ma anche dell'espressione del moto pulsionale . Questo è l'aspetto inedito del poema sinfonico che lo rende attuale in una società come la nostra dove l'heideggeriano predominio della visione ha - apparentemente - eliminato, forcludendolo , l'aspet...

Sinopoli nei Quadri di un'esposizione di Musorgskij-Ravel

Se dovessimo distinguere tra direttori d'orchestra concertatori e interpreti, Sinopoli farebbe parte del secondo gruppo. Per i primi è meglio sacrificare una percentuale di espressività e caratterizzazione, in favore dell'accuratezza esecutiva e per i secondi il contrario. In entrambi i casi, quando vi è troppo sbilanciamento, non si potrà raggiungere un buon risultato: il direttore ideale tiene interamente a tutti e due gli aspetti. Se il concertatore osa troppo poco a livello interpretativo, la sua accuratezza sarà vana e di bassa lega. Se l'interprete cura troppo poco la precisione dei dettagli esecutivi, la sua espressione ne risentirà pesantemente. Sinopoli diede un optimum con questa versione dei Quadri, perché si sente il lavoro di precisione ed accuratezza, accanto alla sua genialità interpretativa (profondo, sottile, trascendentale, estatico, inquietante, netto, sono solo alcuni degli aggettivi che possono suggerire alla lontana la sua arte di grande interprete)....