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Albinoni, Op. 10

E poi? E poi c'è l'Op. 10 .

Sinfonia a 5, Op. 2, n. 4 di Tomaso Albinoni

Premozartismo  albinoniano o fonte ispirativa per il salisburghese? Mi riferisco ad alcuni famosi adagi dei concerti per pianoforte di Mozart .

Adagio del concerto per oboe in re minore, Op. 9, n. 2 di Tomaso Albinoni

Come non comprendere che  qui  era già stato detto tutto?

Op. 9 di Tomaso Albinoni

Ci sono le cantate di Alessandro Scarlatti e quelle di Agostino Steffani. C'è tutta la produzione di Giovanni Battista Pergolesi. Ci sono le sonate per flauto di Benedetto Marcello e c'è il concerto per oboe del fratello Alessandro, ci sono le sonate per violino di Arcangelo Corelli e i suoi concerti grossi. E infinite opere di infiniti autori. E poi? E poi c'è l'Op. 9 di Tomaso Albinoni: indicibile, innominabile, perfetta, divina, assoluta.

Il ritmo in Albinoni

Il ritmo in Albinoni non ricalca direttamente la danza, con una distinzione netta tra brani di ascendenza vocale e brani ritmici di tipo coreografico, come invece avviene in molti altri autori barocchi, ma risulta sempre bensì un'elaborazione culturale e astratta, tale per cui il ritmo stesso si pone su un piano artistico di opera d'arte e non di brano ballabile.

Op. 7 di Albinoni

Quando leggo commenti riduttivi sull' Opera 7 di Albinoni, mi chiedo chi li abbia scritti e che cosa abbia ascoltato.