Problemi di ricezione di Sibelius

Perché Abbado (nessuna incisione e dichiarazioni di "non amore", v., p. es., la conferenza stampa riportata da Repubblica, del dicembre 1989, in occasione della sua nomina a direttore dei Berliner) e Boulez (nessuna incisione) non amavano Sibelius? Probabilmente per le medesime ragioni che diedero luogo alla scomunica di Sibelius da parte di Theodor W. Adorno (Cfr., p.es., di Adorno, Introduzione alla sociologia della musica, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1971, pp. 181, 210, 258; Tit. Orig.: Einleitung in die Musiksoziologie. Zwolf theoretische Vorlesungen, 1962, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main). Invece Bernstein (incisione del ciclo completo delle sinfonie e altro, come, ad esempio la puntata dedicata a Sibelius nell'ambito dei New York Philarmonic Young People's Concerts, del 19 febbraio 1965) e Maazel (due incisioni complete del ciclo delle sinfonie, una con i Wiener negli anni '60 del '900 e l'altra con la Pittsburgh Symphony Orchestra negli anni '90 del '900 e altro) lo amavano per ragioni complementari e opposte. In epoca schoenbergiana, quella di Sibelius non era una musica di denuncia dell'esistente, ma bensì romantica, edonistica e pacificatrice. La scomunica di Adorno si basa su ragioni tecniche (la diversità di forma tra la musica sinfonica di Sibelius e quella di area austro-tedesca, da Haydn a Schoenberg) e - forse - anche extramusicali, ma soprattutto sull'aspetto di mancata denuncia: in base a tale giudizio implicito (sicuramente definibile come pregiudizio), Tchaikovsky poteva  permettersi di essere romantico nell''800, ma Sibelius, nel '900, non più. Peraltro, anche altri noti direttori italiani probabilmente meno in sintonia - rispetto a Boulez ed Abbado - con il pensiero di Adorno, non hanno frequentato molto le  pagine di Sibelius o comunque non ci hanno lasciato molte incisioni (p.es., Giulini nessuna incisione e Muti solamente l'incisione del concerto per violino e orchestra, con Gidon Kremer).


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