Mahler, prima sinfonia, terzo movimento.
Il terzo movimento della prima sinfonia di Mahler ne apre
il capitolo umano, giacché i primi due, nel programma originario poi
cancellato come sempre dall’Autore per lasciare posto solo alla
musica, rappresentano la natura in sé stessa. Si tratta però di una
natura meccanizzata, in pieno stile positivista, in cui i cucù
emettono intervalli di quarta discendente (anziché di terza, come i normali
cucù) e l’intero apparato ritmico, melodico ed armonico si snoda a
poco a poco ricordando più il pesante e sferragliante mettersi in
moto di una locomotiva, che non il risveglio di una natura
incontaminata.
Il terzo movimento ci presenta invece la
passione (tardoromantica e dunque rigorosamente disperata) ad un
livello estremo, con una melodia annunciata in modo “circense”
dalle trombe e ripresa dai violini in un impeto di totale lirismo. A
questo episodio se ne aggiunge un altro, più sereno, ed entrambi
sono intervallati, nonché incorniciati dalla melodia di Fra’
Martino campanaro in modo minore. L’effetto iniziale del brano
è grottesco ed allarmante. L’Autore si era infatti ispirato ad
un’incisione dell’epoca, Il funerale del cacciatore, in
cui - in un utopico mondo alla rovescia - gli animali-buoni-deboli
fanno il funerale al cacciatore-forte-cattivo da loro ucciso.
Commenti
Posta un commento