L’ultimo movimento della quarta sinfonia di Mahler
Mai un movimento ha detto tutto da solo
quanto questo: magie, boschi e laghi incantati, corni magici del
fanciullo, ghiottonerie, innocenza di un tempo, patire la fame e
rifarsi in paradiso, la musica celeste che converrebbe far ascoltare
al nostro funerale, i poveri e il loro riscatto, il grottesco, la
negativa del mondo, il mondo alla rovescia, la possibilità di
riscatto, la musica di Mahler che abbraccia i derelitti che sono
travolti dal corso del mondo (come afferma Principe), la possibilità
di salvezza, il paradiso, la vita eterna, l’ingenua melodia del
clarinetto che apre una musica di scena mai inserita in un’opera,
ma che secondo alcuni richiama un passo di Wagner, la meraviglia
celeste cantata da una soave voce di soprano, a volte direttamente da
una voce bianca, l’impossibilità di spingersi oltre nel mare di
dolce e malinconica estasi e sofferenza. E molto, molto altro.
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