Lo Chopin di Pollini e quello di Horowitz


Mi piace il contrasto tremendo, allucinante, tra la dimensione sacrale della scansione ritmica nello  Chopin di Pollini e invece, nello Chopin di Horowitz , lo spalancarsi della dimensione della libertà agogica. Praterie di libertà agogica che simboleggiano la libertà assoluta della musica, della fantasia e dell'espressione, individuando un vero e proprio parametro incognito, una nuova categoria dello spirito, inesplorata e mai prima descritta: la libertà assoluta dalla regolarità della scansione ritmica come simbolo della libertà. In Horowitz, il dominio assoluto della tecnica è al servizio esclusivo dell'espressione: i registri scolastici vengono spazzati via e il metronomo potrebbe essere un non-oggetto, liquido e bizzarro come gli oggetti dei quadri di Dalì.

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