Il quintetto in sol minore di Mozart

Bisognerebbe lasciare la pagina bianca. 
Potrei dire che quell’affaccendarsi e quell’andirivieni non sono che il contenitore esteriore di un contenuto molto più intimo che riguarda il dialogo familiare, analogamente alla sonata per violino e clavicembalo in sol minore di CPE Bach. 
La cosa impressionante di questo quintetto (mi riferisco in particolare al primo movimento che, come sempre, mi sembra la “testa” dell’ispirazione) è la sua frenesia inarrestabile e interminabile. 
Una sorta di moto perpetuo del sentimento di “cura”, nell'accezione heideggeriana del termine. 
La perfezione sta inoltre in tutte le parti della forma sonata: l’esposizione mozzafiato, lo sviluppo e la coda. 

Tutto è massimamente concentrato, come un tessuto dalla trama fittissima. 

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