Ritmo e melodia nelle sinfonie di Beethoven

Ritmo e melodia sono tra i parametri principali che fanno da guida a tipologie alternative di interpretazione delle sinfonie. Naturalmente si tratta di due estremi ideali, rispetto ai quali le varie interpretazioni effettive si situano lungo un continuum che va dall'uno all'altro.

Prendiamo ad esempio uno dei più bei rompicapi: il primo movimento della terza sinfonia. Avremo a un estremo il suono morbido, vellutato, ma anche profondo e carico di epos di Giulini con la Filarmonica della Scala, in cui si privilegia la componente melodica, ma con accento drammatico ed epico (diversa caratterizzazione interpretativa ha - per esempio - l'amore per il bel suono di Karajan); all'estremo opposto avremo colui che senza cedimenti fa della secca e precisa scansione ritmica la cifra delle sue interpretazioni: George Szell con la Cleveland Orchestra.

Nel mezzo, in tal caso, potremmo collocare una interpretazione in cui si esegue con virtuosismo la precisa scansione ritmica, ma nella quale le maglie ritmiche sono colorate di toni pregnanti e drammatici: Leonard Bernstein con i Wiener.


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