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L'arte evoluta di Muzio Clementi

Finalmente  Clementi  comincia a riemergere dal dimenticatoio della storia in tutta la sua statura.

Albinoni, Op. 10

E poi? E poi c'è l'Op. 10 .

Prime sinfonie di Muzio Clementi e di Felix Mendelssohn

L'una, quella di Clementi , composta nel 1787, l'altra, quella di Mendelssohn , nel 1824: nel primo movimento tira la stessa aria e alcuni passi motivico-melodico-ritmici delle due sinfonie e di sezioni orchestrali in dialogo si assomigliano. Sullo sfondo, il mondo poetico delle prime sinfonie beethoveniane: peraltro la prima sinfonia di Beethoven data 1799 circa, la seconda sinfonia data 1800 circa, quindi si può pensare che il nucleo ispirativo di quel mondo poetico sia, in buona parte, originario di Clementi .

Clementi vive

Muzio Clementi viene rivalutato nel corso dei decenni, con l'aumentare della conoscenza della sua musica. Tale rivalutazione si ha sia nel giudizio estetico, sia nella qualità e quantità di esecuzioni e registrazioni disponibili. Già da alcuni decenni sono disponibili le registrazioni del suo significativo lascito sinfonico ed anche la sua opera per pianoforte, per la quale è maggiormente noto, trova oggi maggior completezza, varietà e qualità interpretativa. Il mondo poetico di Clementi è il classicismo nel modo che Beethoven sviluppò. Ora non si tratta di rivendicare una paternità cronologica o territoriale (concetti che in musica contraddicono il significato stesso della musica), ma di riconoscere l'importanza di quel mondo poetico.

Secondo movimento del concerto per pianoforte e orchestra di Muzio Clementi

Si ha qui un'arte che nulla ha da invidiare all'ambientazione poetica degli adagi dei concerti per pianoforte e orchestra di Mozart.

L'invidia di Mozart

E se il genitivo, riferendoci al noto film di Forman , fosse soggettivo, anziché oggettivo (Mozart che invidia Salieri, anziché il contrario)? Questo concerto non è forse qui a dimostrarci che le tesi esposte da Mann in Tonio Kroger sono vere? (Ossia che per esprimere nell'arte ciò che si prova nella vita, l'artista non può provare veramente ciò che gli altri provano nella vita e che - viceversa - a chi vive nell'ingenuità e nella bellezza è negata l'espressione artistica dell'ingenuità e della bellezza). Il massimo dell'ingenuità che non è arte (Salieri), contro il massimo di contraffazione (Mozart) che però è arte? Mozart avrebbe potuto invidiare Salieri per la sua purezza di intenzioni, inesorabilmente destinata a soccombere di fronte alla sua maestria? La massima capacità di elaborazione, funzionale all'espressione della vita, è anche espressione in sommo grado di contraffazione? Se così fosse, verità e bellezza sarebbero inesorabilmente scisse. Ciò ...

Sinfonia a 5, Op. 2, n. 4 di Tomaso Albinoni

Premozartismo  albinoniano o fonte ispirativa per il salisburghese? Mi riferisco ad alcuni famosi adagi dei concerti per pianoforte di Mozart .