Rubinstein 1949 nel concerto per pianoforte di Grieg

Nell'enunciazione pianistica del primo tema del primo movimento e lungo tutte le relative frasi e semifrasi, Rubinstein genialmente dà un tocco di svenevolezza all'ultima nota della frase e semifrase, suonandola più piano delle altre, cogliendo in pieno - con questo ed altri accorgimenti stilistici -  lo spirito del romanticismo originario, nella sua purezza e slancio giovanile, velleitari e struggenti. Ciò vale anche per l'enunciazione pianistica, lirica e distesa quant'altre mai, del secondo tema del primo movimento stesso. E' come se Rubinstein possedesse le basi del romanticismo statu nascenti, ossia del proto-romanticismo, e fosse in grado di dispiegarle agevolmente, in ciò aiutato dall'accompagnamento dell'orchestra della RCA e da Antal Dorati.

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