Il clima affettivo/mondo espressivo dei quartetti di Haydn

 Vanno ascoltati come un'unica pagina di un interminabile romanzo musicale (al pari di tutti i concerti per pianoforte di Mozart e di tutte le sinfonie di Beethoven), come Borges riteneva andassero concepite le opere letterarie, cioè come parte di un unica immensa opera. Perché amplificarne analiticamente le differenze stilistiche tra un'opera e l'altra, come fa Charles Rosen nel suo Stile classico (passim), in cui cita a malapena l'Opera 9 - e di sfuggita, senza soffermarvisi - perché trova che vi sia notevole differenza tra le composizioni degli anni '60 del diciottesimo secolo (a proposito delle quali usa il termine "stranezza" a pagina 63 e, altrove, "confusione" e "manierismo") e quelle dagli anni '70 in poi, significa non rendere ragione del clima complessivo e del mondo espressivo, dell'universo estetico che essi esprimono.

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