Il Palazzo incantato di Luigi Rossi

Se non ci fossero stati incidenti con le macchine di scena alla prima, il pubblico avrebbe maggiormente gradito anche l'espressione di un unico sentimento (teoria degli affetti applicata alla lirica)? Avrebbe poi gradito anche il modo minore e l'espressione dell'unico sentimento della tristezza? La lirica sarebbe potuta forse andare in altra direzione, meno drammatica e meno belcantistica? Difficile crederlo, ma certo la musica di quest'opera così criticata come noiosa trasporta in altro mondo, molto remoto, in modo tale che anche la sua andatura processionale e omoritmica (quella sì un po' monocorde) riesce digeribile (cfr. Flavio Testi, La musica italiana nel Seicento, Bramante Editore, 1970, p. 165, in Storia della musica italiana da Sant'Ambrogio a noi, Bramante Editore).

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