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Il beethovenismo empatico di Cramer

Quello di Cramer  è - in ambito sonatistico - un beethovenismo empatico, in cui non vi è quella furia programmatoria di Beethoven, per la quale si deve per forza dimostrare qualcosa (fatto che Jankelevitch  stigmatizzò, come ho notato, oltre che qui sul blog, in alcuni miei lavori ): vi predomina invece l'amore per le strutture ripetitive e per le assonanze intuitive.

Ries

La lontana parentela di  questo movimento di sonata per pianoforte  con l'ultimo movimento dell'Appassionata di Beethoven crea un effetto di straniamento.

S. 136/R. 1, n 12

E se questo brano  dal sapore riepilogativo fosse il centro della produzione di Liszt?

Tomasek

Romanticismo della più bell'acqua .

Anton Liste

Se si rivede il concetto di "minori" esclusivamente nel senso di una (presunta e irrilevante) minore abilità nel produrre con costanza grandi architetture sonore e musicali, allora il "minore" Liste , con riguardo invece all'interesse armonico e intimistico (valori più interessanti della capacità di erigere presunti monumenti musicali) è stato senz'altro un grande autore del romanticismo musicale.

Lo schizzo come genere musicale e la rinascita della Teoria degli affetti nell'Ottocento

Traendo spunto dalle interessanti voci di DEUMM " Albumblatt ", " Charakterstuck" e soprattutto   " Salonmusik " (di Dalmonte), si può definire lo schizzo (al pari del "foglio d'album", della "bagatella", del "capriccio", dell'" impromptu" e del "momento musicale") come un genere musicale che - per il pregevole carattere della sua brevità - ripropone in pieno Ottocento la barocca Teoria degli affetti (un solo sentimento alla volta), depurando il romanticismo musicale del suo aspetto dialettico. Inoltre, come tutti i generi cosiddetti minori, lo schizzo ha il pregio di spezzare l'aspirazione alla monumentalità, alla retorica della potenza e a quella dell'infinito che condizionarono pesantemente gran parte della musica romantica.

Liszt trascrittore

Sbaglierebbe chi sopravvalutasse il Liszt autore rispetto al Liszt  trascrittore , perché il primo occupa la minor parte della sua produzione complessiva. Inoltre, le trascrizioni hanno il valore di un progetto culturale ben preciso consistente nella riduzione all'ambito domestico della monumentalità operisitca e sinfonica, con effetto intimistico e profondamente smitizzante. Le composizioni sue proprie di Liszt, invece, possono essere viste come la certificazione, il riflesso e quasi la cristallizzazione di una fase rapsodica e improvvisativa che logicamente si situa prima, durante e dopo il momento del recital concertistico.